di Alessandro Salvatico
toro
Bisogno di certezze
di Alessandro Salvatico
Tra tante incertezze, non ci sembra il caso di aggiungerne una che risponda al nome di Rolando Bianchi. Da Roma, sponda biancoceleste, c’è chi addirittura dà per...
"Tra tante incertezze, non ci sembra il caso di aggiungerne una che risponda al nome di Rolando Bianchi. Da Roma, sponda biancoceleste, c’è chi addirittura dà per fatto il ritorno dell’attaccante alla Lazio; in realtà, non c’è nulla di concreto. Né in un senso, né in un altro: il giocatore stesso non sa con certezza se continuerà la sua esperienza in granata. Ma, nella maniera più assoluta,neppure il contrario. La condizione di Rolandinho sintetizza un po’ quella del Toro, o comunque di molti suoi compagni: i tifosi lo vogliono, anzi in molti lo invocano come nuovo capitano; le voci sul suo conto latitano (almeno, latitavano fino a ieri) e la permanenza alla base pare certa; mentre in realtà, comunicazioni in tal senso da parte della società non ce ne sono.
"Questo è il risvolto negativo della faccenda: che, dal club, nessuno abbia detto a Bianchi “tu rimarrai, non accetteremo offerte per te, sarai il perno su cui girerà la squadra”. Che anche il diretto interessato, oltre ai tifosi, debba vivere nel dubbio, questo non ha apparentemente un perché. La programmazione prevedrebbe proprio questo, o almeno pensiamo: una volta caduti, stabilire dei punti fermi da cui ripartire, e parrebbe naturale che tali punti fermi ne venissero informati, ne fossero consci. Così, potrebbe irradiare sicurezza attorno a sé, mentre i dialoghi tra giocatori, in queste condizioni, non potranno che essere all’insegna del dubbio.
"Tra tante incertezze si dibattono Dzemaili, Rosina ed altri top-player (pochi in verità). Lo svizzero sempre più certo di andarsene, il capitano (o l’ex-capitano?) che riflette, senza convinzione, sulle offerte russe e tedesche. Incerta un’intera truppa che non sa quale sarà il proprio destino, da Calderoni a Malonga, incerto un settore d’attacco interamente a rischio cessione, incerto un gruppo di giocatori che si sente indesiderato, da Barone a Diana. Il mercato è lungo, ma la stagione è alle porte, e il progetto tecnico necessita definizione perché l’allenatore possa lavorare con un’idea di squadra. Idea che manca, quando tutto è in divenire; l’ha detto chiaro Abbruscato, “quando si è tanti così, tutto è poco definito, e non si procede al meglio”.
"Tra tante incertezze, emerge qualche primo punto su cui fare affidamento. Di Michele vorrebbe essere uno di quelli: “Rimango”, ha detto. Fino a pochi giorni fa chiedeva di andare alla Roa, al Napoli, di adeguargli il contratto, etc; insomma, la fiducia concessa alla sua nuova, dichiarata intenzione è molto limitata. Ma la fascia di capitano affidatagli dal mister può essere un segnale. C’è Gasbarroni che si propone per essere anch’egli una sicurezza tecnica, e anche qui è giusto attendere prima di pronunciarsi perché la memoria degli ultimi sei mesi dice il contrario. Ma il talento c’è sempre stato, e chissà, allora. E infine, c’è una certezza di nome Colantuono. Il mister ha chiarissimo quale schema vuole adottare, qual è il gioco che vuole dare, e quale atteggiamento tenere: deciso, professionale, tosto. Lui, c’è.
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