Boyé è arrivato sotto la Mole come un diamante e - in quanto tale - per raggiungere la sua forma più pura deve essere "sgrezzato" tramite un processo lento e delicato. Passo dopo passo, lentamente ma costantemente: questa sembra essere la politica scelta da Mihajlovic per il talentuoso argentino classe 1996 che dal suo approdo al Torino ha giocato sempre di più e sempre meglio fino a guadagnarsi la titolarità nell'ultima partita. "Tanto fumo e poco arrosto" avevano detto molti addetti ai lavori guardando il ragazzo mostrare lampi di classe assoluta che sfociavano poi in azioni solitarie dettate dall'eccessiva testardaggine. Per un giovane arrivato da una realtà e un campionato completamente diverso però il processo di adattamento e crescita non è affatto facile, ma Boyé ha avuto l'umiltà e l'intelligenza di mettersi a piena disposizione sfruttando le occasioni quando chiamato in causa e non polemizzando le scelte tecniche.
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Boyé, la crescita continua: ora diventi più decisivo
Focus on / L'argentino ha iniziato un processo di crescita molto difficile per chi, come lui, arriva da un campionato straniero. Ora serve il cinismo giusto per migliorare ancora
Ora sembra essere arrivato il suo momento e l'infortunio di Iturbe potrebbe aprirgli le porte ad un rush finale di campionato da assoluto protagonista. I secondi 45' contro il Crotone e i 90' giocati contro il Chievo sono stati la riprova dell'evidente crescita del ragazzo che ha dimostrato di aver capito - almeno in parte - che alla mera forma è necessario abbinare una buona dose di sostanza. Ai dribling fine a sè stessi il giocatore pare ora aver compreso che il modo migliore per mettersi in mostra è quello di farlo all'interno di un contesto in cui ogni compagno di squadra aiuta l'altro per il bene del gruppo. Una squadra infatti è come un'orchestra, e un solista - per quanto bravo sia - non può funzionare al suo interno se è indisciplinato e non rispetta dinamiche del gruppo. Contro il Chievo sono arrivati anche le prime occasioni da gol per Boyè che ha anche sfiorato la prima marcatura granata in campionato colpendo la traversa durante i 45' iniziali. Il processo di crescita non è mai facile e scontato, e spesso può incontrare complicazioni. Ma Boyé sembra essere ripartito con il piede giusto e avere imboccato la strada che potrebbe portarlo a diventare tra i protagonisti del Toro del presente e del futuro.
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