di Edoardo Blandino
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Brutto Toro
di Edoardo Blandino
Guardare ai lati positivi di una partita serve per avere una minima base di (ri)partenza per le gare successive. Se c’è stato qualcosa di buono, allora...
"Guardare ai lati positivi di una partita serve per avere una minima base di (ri)partenza per le gare successive. Se c’è stato qualcosa di buono, allora significa che non tutto è da buttare via. Magari si tratterà solamente di qualche piccolo particolare, ma nel calcio moderno basta e avanza per decidere le sorti di un match. Anche ieri pomeriggio tutto sommato qualcosa di discreto si è visto. Si potrebbe parlare di un buon approccio alla gara, di un equilibrio di squadra azzeccato nella prima mezzora o di una buona capacità di andare sul fondo per cercare di mettere in mezzo dei palloni pericolosi. Ma oggi, commentare i lati positivi di una partita del genere, suona quasi come presa in giro. Il Toro non è il classico alunno “bravo che non si applica”. Ieri i granata si sono applicati e hanno corso, semplicemente non sono stati in grado di rendersi pericolosi. E la cosa di per sé è ancora più grave. Già, perché se l’atteggiamento fosse sbagliato, si saprebbe perfettamente in che direzione lavorare. Ma contro il Modena il Toro ha corso e sudato. A volte i giocatori hanno perfino esagerato muovendosi a vuoto, però lo hanno fatto. Rispetto all’anno scorso, quando la squadra trotterellava a basso ritmo in campo, oggi Coppola e compagni (e citiamo il centrocampista non a caso) in campo si “sbattono”. Ciò che manca non è l’impegno, ma le idee. Il gioco latita o è molto lento. La luce si accende a intermittenza sulle giocate del solo Gasbarroni, mentre i compagni stanno ad aspettare il pallone senza smarcarsi. Quando il Toro attacca e chiude l’avversario nella propria metà campo ci si aspetterebbe un po’ più di convinzione e di incisività. Non si può avere in mano il pallino del gioco per quasi 90 minuti e rendersi pericolosi in una sola occasione. Se a questo aggiungiamo che fino al gol di Tamburini le occasioni più ghiotte erano state proprio degli ospiti in contropiede, allora il quadro globale del match diventa ancora più inquietante. Un inguaribile ottimista potrebbe obiettare che se il Toro fosse andato in vantaggio con Diana o Di Michele nell’occasione a tu-per-tu con Narciso avremmo assistito ad un match diverso. Probabilmente sarebbe stato così, ma il gol non lo hanno segnato e le speculazioni filosofiche non fanno altro che alimentare l’irritazione. Ora l’unica certezza è che il Toro non vince da quattro partite, da quattro gare incassa sempre gol e negli ultimi tre incontri casalinghi fino al 90’ stava perdendo 1-0 senza essere riuscito a segnare neppure una rete. Ai posteri l’ardua sentenza.
"Foto: M. Dreosti
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