gazzanet

Cagliari-Torino 2-3, pretattica e cambi in corsa: Miha sorprende e supera Rastelli

Testa a testa / Il tecnico granata modifica il modulo per ben due volte, proiettando la squadra al futuro e trionfando una sfida a corrente alternata

Federico Bosio

"Dopo tanta attesa, ecco lo squillo a lungo invocato: il Torino ritrova la vittoria, e soprattutto lo fa in trasferta a quasi un girone esatto di distanza. Tre punti che forse valgono ancora di più per il modo nel quale sono stati conquistati: sul campo del Cagliari il Toro si è vestito di un nuovo abito - e non ci riferiamo solamente alla terza maglia - e buona parte del merito per questo successo porta un nome ed un cognome, Sinisa Mihajlovic. Il tecnico serbo è riuscito a far propria una partita a due volti, e questo fondamentalmente attraverso due elementi chiave: una clamorosa pretattica, e la duttilità del modulo finalmente esplicitata sia dal primo minuto che a partita in corso.

"Partiamo con ordine: si parla di corrente alternata poichè, nonostante al fischio finale la vittoria granata sia assolutamente meritata ed i numeri lo confermino, la prima mezzora di gioco ha visto la compagine di Rastelli esprimere un miglior gioco e non a caso trovare anche la rete del vantaggio. Il motivo? Con ogni probabilità, il Torino ha dovuto carburare più lentamente del solito, prendendosi il tempo necessario per assimilare al meglio il nuovo modulo con il quale è sceso in campo dall'inizio, ed in questo modo inevitabilmente concedendo agli avversari maggiore sicurezza e 'feeling' nella prima frazione di gara. Proprio questa, però, è stata una delle chiavi tattiche fondamentali della sfida: da tempo questo cambiamento nella disposizione sul terreno di gioco era nell'aria, ma lo stesso Miha sembrava averla chiaramente allontanata per il momento nella conferenza stampa di presentazione.

""E' un modulo sul quale stiamo lavorando, ma è ancora troppo presto. A Cagliari non lo vedremo ancora dall'inizio, al massimo a partita in corso" queste le dichiarazioni del tecnico, che hanno ingannato non soltanto gli addetti ai lavori ma evidentemente anche lo stesso Rastelli: gli isolani avevano infatti probabilmente preparato una partita differente, dando per scontato il 4-3-3 avversario e dunque con compiti e movimenti difensivi differenti da quelli che poi si sono trovati, per necessità, a dover eseguire. Questo, invece, il commento in proposito nel post partita: "Dicevo che non siamo ancora pronti, però in settimana abbiamo provato l’uno e l’altro modulo e alla fine, visto che in trasferta non vincevamo da tanto, ho scelto un modulo più offensivo" Una scelta che ha ripagato, poichè dopo aver trovato la rete del pareggio grazie ad un Ljajic mai così ispirato e bello da vedere - altro vantaggio di tale schieramento tattico - i granata hanno davvero dilagato legittimando la superiorità totale rispetto all'avversario.

"Non soltanto: la duttilità è emersa anche a partita in corso, quando il modulo è stato modificato un'altra volta facendo di necessità virtù, ed anche in questo caso si è rivelata una scelta vincente. Quando infatti Iturbe è stato costretto ad uscire per infortunio, Miha ha nuovamente cambiato veste alla propria squadra ed il risultato sul piano della prestazione non è assolutamente cambiato: "Il passaggio al 4-3-1-2 l’ho scelto cinque minuti dopo l’ingresso di Boyè per Iturbe, per metterci a specchio con loro, sapendo che avendo più qualità nei singoli avremmo potuto avere la meglio. Boyè ha fatto la punta con Belotti e Iago la mezzala arretrando a centrocampo." Secondo cambio, seconda decisione azzeccata dunque: sono questi fondamentalmente gli elementi che permettono al serbo di vincere, nel complesso, il confronto diretto con un Rastelli che sembrava aver schierato un Cagliari solido e determinato, ma con il passare dei minuti ha visto i propri ragazzi non riuscire più a prendere le misure ai granata.

"Al netto dell'infortunio di Borriello che senza alcun dubbio ha influito sulla prestazione complessiva della squadra, anche i cambi effettuati dal tecnico isolano - oltre che forse tardivi - non hanno sortito l'effetto sperato sul piano del gioco. Mihajlovic trionfa quindi ai punti, al fischio finale ed anche nel diretto confronto in panchina con Rastelli: questa volta, una bella lezione di tattica quella messa 'sul tavolo' dal tecnico granata, che tra l'altro attraverso questi cambiamenti di modulo ha indubbiamente cominciato a proiettare in qualche modo il Torino nel futuro, con vista sulla prossima stagione. Questo, ovviamente, fermo restando che "comunque i moduli contano fino a un certo punto. Bisogna giocare con questa voglia e con questo coraggio".