Scelte societarie differenti, ma un esito avverso in comune. Cagliari e Torino domani si giocheranno una fetta di salvezza. Chi lo avrebbe mai detto poco più di un anno fa, quando i granata di Mazzarri navigavano in acque tranquille dopo una stagione da 63 punti ed il Cagliari sognava l'Europa League dopo un girone d'andata da record con Rolando Maran in panchina. In pochi mesi però per entrambe le società il trend è cambiato drasticamente: da un lato le dimissioni di Mazzarri e l'arrivo di Longo (alla 23° giornata), dall'altro l'esonero di Maran e l'approdo in panchina di Zenga (alla 27° giornata). Entrambe le squadre sono riuscite poi a salvarsi con qualche preoccupazione di troppo: finì 14° il Cagliari con 45 punti e 16° il Torino con cinque punti in meno.
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Cagliari-Torino, Giulini e Cairo: conferme ed esoneri, ma un declino comune
Il tema / Fino a pochi mesi fa si parlava di Europa, oggi entrambe le formazioni si giocano la permanenza in Serie A: scelte societarie diverse, che hanno portato a uno stesso esito
SCELTE - Il 2020/2021 doveva essere per entrambe le società l'anno della risalita: a Cagliari il nuovo progetto targato Di Francesco, a Torino invece la scelta di Cairo e Vagnati di affidare la panchina a Marco Giampaolo. Due progetti diversi, finiti per naufragare allo stesso modo con i rossoblù che si trovano oggi al 18° posto in classifica a quota 15 punti ed i granata due lunghezze più in alto ma pienamente invischiati nella lotta salvezza. A differenza di quanto accaduto la scorsa stagione però, i presidenti delle due squadre hanno operato scelte letteralmente opposte: da un lato quella di Cairo che, dopo aver dato per lungo tempo fiducia a Giampaolo senza ottenere i risultati sperati, ha deciso nuovamente di cambiare con l'esonero del tecnico ex Milan e l'arrivo in panchina di Davide Nicola. Dall'altro invece la scelta controcorrente di Giulini, che nel momento di maggior difficoltà della sua squadra ha deciso addirittura di rinnovare il contratto a Di Francesco mandando un segnale molto forte alla squadra e alla piazza.
DESTINO - Le scelte operate da entrambi i presidenti però, almeno fino a questo momento, non hanno pagato: Cagliari e Torino navigano ancora in acque molto pericolose e nello scontro diretto di domani si giocano una bella fetta di salvezza. Nicola è reduce da quattro pareggi consecutivi, mentre i sardi non vincono addirittura dal 7 novembre scorso (2-0 alla Sampdoria ndr) e non è da escludere che in caso di sconfitta Di Francesco possa essere messo seriamente in discussione dalla società isolana. D'altronde i due club non si trovavano contemporaneamente in una posizione di classifica così delicata a questo punto della stagione dall'annata 2006/2007. In quel caso - era il 28 febbraio - lo scontro diretto di ritorno finì in 1-0 in favore dei granata ed entrambe le formazioni finirono poi per salvarsi in extremis. Un obiettivo che Cagliari e Torino sperano di centrare anche in quest'annata storta.
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