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IL TEMA

Cagliari-Torino, perché sì e perché no: granata e rossoblù hanno fame di riscatto

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Due motivi per credere nel Torino, altrettanti per temere l'avversario di turno, in questo caso il Cagliari dell'ex Walter Mazzarri

Silvio Luciani

CAGLIARI-TORINO

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All'Unipol Domus di Cagliari è ancora il Torino a chiudere la giornata di Serie A: il tema è indubbiamente la sfida con Mazzarri, che ritrova i granata per la prima volta dopo quel Lecce-Torino 4-0 che aveva chiuso la sua esperienza sotto la Mole. Sono tre punti ambiti, quelli in palio domani in Sardegna: per il Torino che vuole riscattare i due punti gettati contro l'Empoli e per il Cagliari che dopo tre pareggi consecutivi vuole trovare una vittoria che manca da sette partite. Come di consueto, nel percorso di avvicinamento alla partita dei granata, torna il "perché sì e perché no": due motivi per credere nel Torino, altrettanti per temere l'avversaria di turno, in questo caso il Cagliari di Walter Mazzarri.

CLASSIFICA E RISCATTO

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PERCHÉ SÌ - I valori espressi in questa prima parte di campionato dicono chiaramente Toro. Per le prestazioni, la classifica: il Cagliari ha già cambiato allenatore in corsa e ha vinto soltanto una partita di campionato finora, collezionando soltanto nove punti. Il Toro, dal canto suo, pur avendo gettato diversi punti lungo il cammino, ha collezionato un bottino doppio rispetto a quello dei sardi. E dopo una partita come quella contro l'Empoli, in cui il Toro si è fatto sfuggire due punti nel modo più beffardo possibile, la voglia di riscatto dei ragazzi di Juric è a livelli altissimi: non si può più sbagliare, ora bisogna iniziare a raccogliere ciò che si sta seminando.

OSTACOLI

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PERCHÉ NO - L'ostacolo è rappresentato da un allenatore che il Toro lo conosce molto bene, Walter Mazzarri. L'allenatore di San Vincenzo sta cercando, con i giocatori che ha a disposizione, di mettere in piedi una squadra combattiva, che possa dare fastidio a qualsiasi squadra. I miglioramenti si vedono, ma la vittoria manca da troppo tempo: per questo, i giocatori hanno chiesto di andare in ritiro sin da sabato, per trovare la concentrazione migliore in vista del Toro. I granata devono stare attenti. 

CERTEZZE

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PERCHÉ SÌ - Anche in serate sfortunate come quella di giovedì contro l'Empoli, il Toro continua ad accumulare certezze e fiducia: se è vero che Juric ha ammesso di volere sempre di più in conferenza stampa, Cagliari rappresenta la tappa ideale per mettersi ulteriormente alla prova e cercare di uscire dal limbo della classifica in cui il Toro è finito a causa di alcuni risultati troppo penalizzanti. Diverso lo stato mentale del Cagliari, che in una situazione così complicata, soffre ancora di più nei momenti di difficoltà all'interno della partita.

INDIVIDUALITÀ

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PERCHÉ NO - Il Cagliari, dal canto suo, può vantare delle individualità di livello: primo su tutti Joao Pedro, che ha già messo a referto 8 gol e 3 assist in una squadra che ha collezionato soltanto 9 punti in classifica. Poi Nahitan Nandez, centrocampista tuttofare della nazionale uruguaiana, Alessio Cragno portiere super affidabile e Keità Balde, che qualche giorno fa si è esibito in un gol da cineteca a Reggio Emilia contro il Sassuolo. I granata dovranno fare molta attenzione ai singoli.

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