Presidente e vicepresidente del Centro Coordinamento Toro Clubs, Marco Montiglio e Beatrice Pecchenino, oggi sono intervenuti insieme a “Dalla Parte del Toro A.M.” per parlare dello Stadio Filadelfia; il CCTC é infatti parte importante della Fondazione che si sta occupando della futura ricostruzione dello stadio stesso.Introduce Beatrice: “Ottenuto di avere un bando concorso, sono arrivati diversi progetti e adesso bisogna determinare la Commissione giudicante per poi proseguire”; Marco: “Un legame forte che ci lega alla nostra casa, dove ha giocato una squadra conosciuta in tutto il mondo. Stiamo cercando di dare una dignità e un senso di appartenenza, cosa che nel calcio italiano si perde sempre più”.Prosegue ancora Montiglio: “Noi abbiamo la fortuna di avere una squadra che è una leggenda.Il bando è stato una battaglia, ispirata ai sentimenti e ai valori di questa squadra. Purtroppo da un lato noi tifosi abbiamo un valore che è quello dei sentimenti, mentre spesso ti devi esprimere con persone che non la vedono come te, anche se sono tifosi del Toro. Vorrei ringraziare Sbriglio, da lui è partito l'imput per togliere le ipoteche. Cosa per la quale si sono persi veramente tanti anni. Questo CdA è improntato sulla chiarezza, ci è voluto più tempo ma siamo sulla buona strada. Noi tifosi abbiamo messo la faccia, ora tocca ai politici farlo. Intanto è già un bel passo avere ottenuto il Fila per 100 anni”. Il Torino FC interviene fattivamente? “Il Torino calcio è uno dei traini di questo CdA. Ferrauto rappresenta degnamente i nostri progetti, ma anche gli altri membri, di Regione e Comune, stanno cercando di ottenere questo”.La spiegazione dello stato dell'arte prosegue poi con Beatrice Pecchenino: “Il CdA nominerà i tecnici. Sono arrivati in forma anonima tanti progetti, chiusi in cassaforte. Questa giuria esaminerà tutti i progetti e poi farà una graduatoria dei tre migliori. Noi tifosi vorremmo poi organizzare una mostra per far sì che tutti i progetti vengano visti. I criteri? Sono definiti dallo Statuto. Dovranno avere riferimenti al vecchio stadio, ma dovrà essere uno stadio di allenamento di una squadra di questa epoca, con le relative tecnologie”.
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”Cairo non vorrà perdere l’occasione di entrare nella Storia..”
Presidente e vicepresidente del Centro Coordinamento Toro Clubs, Marco Montiglio e Beatrice Pecchenino, oggi sono intervenuti insieme a “Dalla Parte del Toro A.M.” per parlare dello Stadio Filadelfia; il CCTC é infatti parte...
Domanda stringente: i soldi...ci sono oppure no? Sono sufficienti? "Tre o quattro milioni da Regione e Comune", risponde il presidente del CCTC, "idem dalle fondazioni bancarie -che però non abbiamo ancora avuto il piacere di conoscere- e idem dal Torino, secondo quanto Cairo ha sempre promesso. Ora, chi non darà seguito alle proprie promesse ci rimetterà la faccia; qualcuno rischierà di bruciarsi, prossimamente ci saranno le elezioni, ma io personalmente sono ottimista. Il problema dei soldi non penso ci sarà, la faccia se la giocano pesantemente i singoli partiti politici". Lo stesso Montiglio ricorda ancora come "un'occasione per rimanere nella storia come questa, dove il capitale da mettere é minimo e i passi pesanti li fanno i tifosi, sarebbe folle da perdere per un presidente come Cairo".
L'ultimo messaggio del presidente é questo: "Ora la squadra va bene, siamo primi, ma ricordiamo che i presidenti e i giocatori se ne vanno, ma i tifosi restano: non sputiamo nel piatto dove mangiamo". Il vicepresidente: "Quest'anno possiamo ringraziare mister Ventura, la vera forza. Personalmente veniamo da talmente tante delusioni che non mi basta essere al momento primi per tornare a sorridere davvero. Questi ultimi risultati sono da coperta corta: gli uomini che hanno tenuto su la squadra sono stanchi, devono rifiatare, ma mancano i ricambi. Pressioni? Siamo una piazza importante e delusissima: possiamo avere anche delle richieste, io credo, perché andare allo stadio dovrebbe essere un divertimento".
La conclusione di trasmissione é vissuta dai due ospiti non in veste di membri della Fondazione, ma nel loro ruolo presso il Coordinamento: "Sono circa 200 club quelli iscritti, da tutto il mondo, non tutti quelli esistenti lo sono, ma anzi partecipa molta gente che non necessariamente é iscritta ad un club. Ringraziamo quei club lontani, specie del Meridione, vero collante per tutt'Italia. Persone che devono ringraziare i loro nonni per la fede che hanno...".
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