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Cairo: un bell’8 per i primi sei mesi, ma un 6 per i restanti mesi del 2014

Il pagellone di Gino Strippoli / Il Presidente granata merita la piena sufficienza per l'anno in corso però...

Gino Strippoli

"E' sempre difficile giudicare il lavoro di una persona sopratutto quando investe suoi soldi o comunque rischia di suo per gestire una qualsiasi azienda . Figurarsi nella gestione di una squadra di calcio dove nessuno ha più il coraggio di mettere mano al portafoglio. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una marea di fallimenti o crisi economiche come il Bologna, il Parma attuale in fase di vendita, il Cagliari, il Bari, tanto per citarne qualcuna. Il Toro ha un bilancio sano, è in serie A , gioca in Europa League, lo scorso anno ha realizzato un impresa importante , ed è tornata tra le grandi d'Italia. Tutto questo è sicuramente merito di una società sana, gestita con oculatezza e per questo va dato merito a Urbano Cairo e al suo staff di aver saputo operare bene sulle scelte fatte nella stagione 2013- 2014. I 6 mesi del Torino in campo e fuori dal campo sono stati esemplari. Spesso il calcio si gioca anche fuori dal rettangolo di gioco, si gioca con i conti societari, con le tasse e gli stipendi da pagare e in questo la Società Toro è stata impeccabile e ha battuto il Parma ad esempio anche in questo.

"Tutto ciò porta al presidente Cairo un bell'8 nella mia pagella personale e di Toronews. Ma questo voto molto alto, meritato, riguarda i primi 6 mesi del 2014. L'analisi sui successivi mesi portano ad un giudizio senz'altro più severo.

"Infatti,realizzato quanto di ottimo detto in precedenza è venuta a mancare quella continuità di investimento per costruire un Toro più forte della scorsa stagione. D'altronde qualsiasi tifoso si aspetta delle migliorie invece la Società granata si è persa in un calciomercato condotto non proprio a regola d'arte, anzi direi quasi in maniera autolesionistica. Si è cercato di scommettere su giocatori che mai hanno calcato il campionato italiano come Sanchez Mino, Martinez, Peres, Perez, Jansson, Gaston Silva (troppi) e su uomini rodati come Quagliarella, Nocerino e Amauri, confermando due giocatori che in altri lidi di serie B forse farebbero bene come Barreto e Larrondo ma non certo in serie A. Ma non ci si è accorti che è nato un Toro più debole dello scorso anno che intanto ha perso Immobile e Cerci e ha un Vives con un anno in più.

"Non penso sia colpa del presidente se i due attaccanti hanno voluto andarsene a cercare gloria economica da altre parti, ci sta in un "calcio mercenario" dove non conta più la maglia e la riconoscenza, però non si può di certo non imputare al presidente e di conseguenza al suo staff tecnico i tanti fallimenti di mercato: Nocerino, Barreto, Larrondo, Ruben Perez, Sanchez Mino. Nocerino doveva essere il fiore all'occhiello del centrocampo granata ed invece nessuno lo ha visto dopo 5 mesi, Perez idem, Sanchez Mino non ha saputo dare ciò che ci si aspettava da lui, forse troppo. Barreto e Larrondo erano fallimenti annunciati già prima dell'inizio del campionato, Masiello è uno sconosciuto per il terreno di gioco. Poi c'è Amauri che a 34 anni si batte come un leone - o meglio come un Toro in - campo ma non doveva essere lui l'attaccante di classe superiore per rinforzare il reparto avanzato granata. Tifosi delusi e scontenti ed è un peccato dopo il ritrovato entusiasmo della scorsa stagione. Ecco perché apprezzando sempre la buona volontà della Società e del Patron granata il voto per i 6 mesi di questa nuova stagione calcistica non può andare oltre il 6 risicato.

"Quindi nella media il 7 va a Urbano Cairo, ma ripeto, è un bel voto meritato grazie agli obiettivi raggiunti lo scorso anno e quelli riguardanti i sedicesimi di finale di Europa League (quanti lo avrebbero immaginato?) però...C'è sempre un però: se dovessimo guardare i risultati di campionato di questa stagione allora non si arriverebbe ad una sufficienza soprattutto se rapportata al futuro e alla prospettiva di questa squadra. A parte il reparto arretrato che è senz'altro uno dei più forti d'Italia il centrocampo granata è vecchio e senza qualità completamente da rifondare mentre per la fase offensiva mancano almeno tre giocatori in grado di andare verso la porta e centrarla.

"Ma la media si fa in un anno solare per cui il 7 ci sta tutto sperando che porti bene e dia più fiducia al Presidente Cairo nel fare più investimenti già a gennaio 2015 per riconsegnare ai tifosi una squadra più credibile, vera e capace di regalare soddisfazioni ai tifosi granata. Ma gennaio 2015 è già un altro anno, un'altra storia...

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