toro

Calciopoli: scontati e scontenti

Le ultime sentenze della Camera di Conciliazione del Coni hanno lasciato molto amaro in bocca: sia ai giustizialisti che a coloro che si auspicavano forti sconti sulle pene. Chi ha pagato più di tutti è stata la Fiorentina, alla...

Redazione Toro News

Le ultime sentenze della Camera di Conciliazione del Coni hanno lasciato molto amaro in bocca: sia ai giustizialisti che a coloro che si auspicavano forti sconti sulle pene. Chi ha pagato più di tutti è stata la Fiorentina, alla quale sono stati abbuonati solo 4 punti, ma c’è dell’altro. Intanto, in un ultimo tentativo di compromesso, è stato derubricato l'illecito sportivo contro Diego Della Valle, trasformandolo solo più in slealtà sportiva, ma non è stato così nei confronti della società. Rovesciare l'illecito in semplice slealtà sportiva anche nei confronti della Fiorentina avrebbe in pratica smontato la sentenza della Procura Federale, l’arbitrato a questo punto sarebbe andato oltre al proprio potere. In pratica l’unico illecito rimasto è quel Lecce-Parma, finito 3-3 all'ultima giornata del campionato 2004-2005, che sarebbe servito alla squadra viola per rimanere in Serie A. I viola sono stati estromessi anche dalla Champions League, conquistata regolarmente sul campo e con ciò va aggiunta una copiosa perdita economica. Ovviamente a Firenze non ci stanno e i tifosi hanno chiesto al loro presidente di ricorrere al Tar, minacciando che, se non lo farà lui, potrebbe andarci la tifoseria, con Prandelli che ha fatto intendere, tra le righe, di essere d’accordo. Ricorrere al Tar però non è così semplice, se dovesse fallire c’è il rischio che possa addirittura aumentare la penalizzazione.

Nemmeno il Milan ha gradito la sentenza di non aver ottenuto nessuno sconto, che non gli è stato concesso per la sua partecipazione alla Champions League; a guardare la classifica i rossoneri non sono messi bene, a pari merito con il Toro e il Parma, ovvero due squadre che al momento pensano solo a salvarsi. Le due squadre meglio trattate sono state la Juventus e la Lazio. Fanno comunque discutere i commenti dell’avvocato dei bianconeri, dott. Cesare Zaccone, il quale nei giorni scorsi si era lasciato andare ad un giudizio che suonava come una condanna: “La situazione della Juve era da serie C”.

Se si voleva fare un processo al calcio così non è stato, dunque dopo tutti gli strombazzamenti estivi che parlavano di sistemi e teoremi gestiti da una mente occulta, ci si rende conto che non esisteva un male comune, ma solo singole responsabilità, per così dire semplici fatterelli. Dunque sembrano ora uno scherzo quelle “strane” intercettazioni che hanno portato a coinvolgere determinate società e altre no, anzi ad ergersi paladine dell’onestà intellettuale del proprio operato. In fondo i pedinamenti via etere erano serviti per controllare un giocatore mariuolo e per difendersi da un arbitro che sembrava sfavorire certi club a scapito di altri.

La Juve ha fatto la sua bella operazione di stile “ripulendosi” in B e cercando di tornare simpatica, Moggi si è ritagliato il ruolo di opinionista televisivo e si sa che apparire giova a tutti, potendo sempre fornire consulenze private ai suoi vecchi amici. La Lazio cercherà di restare nei piani alti del campionato, il Milan tenterà di strappare Ronaldinho al Barça, mentre la Fiorentina potrà consolarsi con il suo bel gioco e per essere riuscita a trattenere Luca Toni, che nel frattempo ha smesso di segnare gol a grappoli. Che dire: questo è il calcio, lo sport più bello del mondo, ma il meno credibile quando parla italiano.