di Edoardo Blandino
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Cambia il mister, ma non il risultato
di Edoardo Blandino
Doveva essere la partita della svolta, invece è stata la gara della conferma. Beretta si era concesso qualche giorno di tregua da Torino e dai tifosi per...
"Doveva essere la partita della svolta, invece è stata la gara della conferma. Beretta si era concesso qualche giorno di tregua da Torino e dai tifosi per ricompattare il gruppo e trovare il bandolo della matassa, ormai smarrito da qualche mese. A Coverciano è trascorsa quasi una settimana e – secondo il mister milanese – anche piuttosto proficua. Eppure qualcosa in campo non ha funzionato. Di nuovo. E con questa sconfitta arriviamo a sette gare perse. Esattamente quante sono state quelle vinte. Ma se andiamo ad analizzare bene il calendario, scopriamo che dei sette trionfi ben quattro sono giunti tra agosto e settembre. Significa che il Torino la metà dei match vinti, li ha conquistati ad inizio campionato. Da ottobre in poi solo il vuoto.
"In società hanno trovato Colantuono come capro espiatorio e addossandogli (molte) colpe gli hanno dato il benservito. È arrivato Beretta con la voglia di spaccare il mondo, presentato da Cairo come «l’allenatore giusto» (ormai siamo al sesto) e presentatosi come un mister che «ha la presunzione di riuscire dove altri hanno fallito». Per il momento ha raccolto tre punti all’esordio, frutto più di una partita baciata dalla fortuna che per meriti propri e ha clamorosamente fallito le seguenti due. Ora, nessuno ha intenzione di additare Beretta come responsabile del tracollo del Toro, visto che i granata i problemi se li portano dietro ormai da tanto tempo. Però, fino ad ora, non si è visto un barlume di luce in fondo al tunnel.
"Sorge spontaneo il dubbio che non fosse Colantuono il problema. Se la squadra rende poco e male con due tecnici, tra l’altro profondamente diversi sia nei metodi di allenamento che nell’approccio alle gare, significa che ci deve essere qualcosa dietro. Gorobsov, con la solita spontaneità che lo contraddistingue, si è domandato se il problema potesse essere di natura fisica. Noi, da fuori, non possiamo saperlo. Però, vedendo la squadra in campo, le parole del giovane argentino non sembrano proprio campate per aria.
"La sosta darà modo al nuovo staff tecnico di ricominciare con calma un nuovo anno. E magari di pensare di reimpostare una preparazione utile per venire fuori nella seconda parte di stagione. Insomma, un po’ quello che era nei piani di Colantuno. Ma per adesso possiamo limitarci solamente alle ipotesi, in attesa di conoscere le nuove mosse. Di sicuro non ci sarà tanto tempo per riposarsi, perché Beretta ha disposto ferie brevi per questa pausa. Se questo sia un bene, solo il tempo lo dirà. Ai posteri l’ardua sentenza.
"(Foto: M. Dreosti)
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