di Davide Agazzi - Non è tanto una questione d'età, quanto di testa. In Serie B, Giampiero Ventura e Fulvio Pea sono gli allenatori del momento. Una ventina d'anni di differenza, carriere completamente opposte, con qualche strano intreccio doriano ed un punto in comune che non t'aspetti. Nessuno dei due ha mai saputo giocare a calcio. Curioso, ma non troppo, visti i successi internazionali dello "Special One" Josè Mourinho, baluardo degli allenatori costruiti sui libri. Ventura e Pea avevano capito da tempo che, per loro, il pallone, lo si doveva guardare dalla panchina e non dal campo.
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di Davide Agazzi - Non è tanto una questione d'età, quanto di testa. In Serie B, Giampiero Ventura e Fulvio Pea sono gli allenatori del momento. Una ventina d'anni di differenza, carriere completamente opposte,...
Il Toro ed il Sassuolo, insieme al Pescara di Zeman, sono le squadre più in forma della categoria e gran parte del merito va ai propri tecnici. Da un lato, il grande veterano di mille battaglie, pronto a riportare in auge un'armata ingiallita dal tempo e da troppa Serie B, dall'altro il giovane, al primo grande appuntamento della sua carriera. Mai vista tanta esperienza con i giovani, dopo una vita trascorsa ad allenare esordienti, giovanissimi e Primavera. Un'arma fondamentale se vuoi attrezzare il Sassuolo con dei ragazzi pronti ad esplodere da un momento all'altro. Una differenza anagrafica che non si nota, soprattutto grazie allo spirito del mister granata, portavoce della libidine e del buon umore.
Dietro una mentalità vincente si cela anche un credo tattico, non comune, ma con qualche punto di tangenza. Sassuolo e Torino cambiano sempre formazione. Mai gli stessi uomini, si gira sempre, nessuno ha il posto assicurato. Un apparente luogo comune del calcio mondiale che, nei fatti, non viene mai rispettato. Perchè poi, per salvare la panchina, il turn over può essere il primo ad essere cancellato dalla voce proclami. In Seria A forse non l'hanno ancora capito o non sono ancora pronti, visto il fallimento della gestione Luis Enrique, che ha nel turn over totale il suo credo tattico. Cambiare sempre, perchè al centro della squadra non ci sono i singoli, ma un'identità di gruppo, il collettivo. Tra poche ore, Torino e Sassuolo dimostreranno che è questo il segreto del successo, chissà se lo capiranno anche i più grandi.
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