Catania-Torino 1-1

Un punto a testa non fa male a nessuno, anche se il Toro ha quasi sempre tenuto in mano le redini del gioco. La loro gara è stata da subito in salita, doccia fredda al 4’ quando De Santis fischia un rigore dubbio ai padroni di casa, per un fallo di Martinelli in area (quando la palla ormai era persa), Mascara segna l’1-0.

A questo punto De Biasi inizia ad urlare e modifica tatticamente lo schieramento, la sua mossa risulta vincente: a seguito di una bella azione veloce e corale Muzzi pareggia i conti e manda in visibilio i supporters granata scesi fino in Sicilia. La partita è comunque vivace ed entrambe le squadre cercano di affondare per portarsi in vantaggio, i granata dopo il pareggio sono galvanizzati e si rendono più pericolosi dei padroni di casa. La manovra si svolge su entrambe le fasce da dove arrivano le azioni più incisive da tutte e due le parti.

Finisce il primo tempo in perfetta parità, anche se il Toro può recriminare per qualche occasione in più non sfruttata. Ammonito Balestri. La ripresa ricalca i primi quarantacinque minuti, ma le due squadre non pungono più con decisione come prima, sono gli etnei a rendersi pericolosi al 61’ con un bel colpo di testa di Silvestri, Taibi si salva alzando sopra la traversa.

Muzzi non ce la fa e lascia il posto a De Sousa. Baiocco mette ancora in crisi la difesa avversaria al 69’, Taibi para anche se la palla è già fuori. Il Toro comunque non si spaventa e inizia a forzare nella seconda parte della ripresa, peccato che non riesce a sfruttare a dovere alcune punizioni interessanti. Ammoniti per fallo tattico Doudou e in seguito Martinelli. Mischia pericolosa in area granata all'80', la difesa per fortuna riesce a deviare una serie di tiri davvero insidiosi.

La gara si infiamma nel finale e le due squadre sembrano intenzionate a non lasciare nulla al caso per aggiudicarsi i tre punti. Muzzi dalla panchina si agita e incita i suoi come un allenatore in seconda, questo dimostra come sia diventato un vero punto di riferimento.

Il Toro porta a casa un punto prezioso, ma soprattutto la consapevolezza di essere un bel gruppo compatto che riesce a fare resistenza anche in occasione delle assenze importanti.