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Catanzaro ostico tra le mura amiche

Quattro punti in sei partite, tutti raccolti in casa, altrettanti gol fatti e ben dieci subiti: questo il non esaltante ruolino di marcia del Catanzaro di Sergio Buso, prossimo...

Redazione Toro News

Quattro punti in sei partite, tutti raccolti in casa, altrettanti gol fatti e ben dieci subiti: questo il non esaltante ruolino di marcia del Catanzaro di Sergio Buso, prossimo avversario del Toro.E' anche interessante notare come i due risultati positivi dei calabresi siano stati conquistati contro le squadre affrontate (e battute) dai ragazzi di De Biasi negli ultimi due turni, vale a dire Vicenza (1-1 alla prima giornata) e Pescara (1-0). Solo delusioni invece nelle quattro partite esterne, risultate in altrettante sconfitte contro Cremonese (0-2), Rimini (2-4), Verona (0-1) e Trestina (0-2).Il Catanzaro, squadra tutt'altro che giovane ed anzi ricca di ultratrentenni, si schiera col più classico dei 4-4-2: davanti all'esperto portiere Belardi, ex Reggina, giocano solitamente Pierotti a destra, Di Sole e Ceccarelli in mezzo e Sussi a sinistra. A centrocampo, le fasce sono presidiate da un ex granata a sinistra (Simone Rizzato) ed da un ex possibile granata a destra (Carlo Nervo), mentre la coppia centrale è formata da De Simone e Gissi (mentre nelle prime giornate avevano trovato spazio il giovane Calzi e l'esperto Miceli). In attacco, accanto all'intoccabile bomber Giorgio Corona (tre dei quattro gol realizzati dai calabresi portano la sua firma, mentre il quarto è un'autorete) si alternano l'albanese Myrtai e l'ex ragazzo prodigio del Napoli Imbriani.Il Catanzaro è una squadra che in queste prime sei giornate ha palesato problemi in ogni settore, specialmente a centrocampo, e che fa della grinta il proprio punto di forza. Per contro manca quasi totalmente la creatività, e questo si riflette inevitabilmente su un attacco che risulta a dir poco asfittico, anche se il talento non mancherebbe. Non vanno molto meglio le cose in difesa, dove la coppia centrale sembra più che attaccabile ed il portiere Belardi attraversa un momento di forma non esaltante. Sulla carta sembra esserci molta più qualità sulle fasce, ma Nervo è in ritardo di condizione ed il buon Rizzato non può certo fare miracoli.Tuttavia, sarebbe un grave errore sottovalutare una squadra spesso capace di trasformarsi tra le mura del "Ceravolo", dove nella disgraziata stagione scorsa (terminata all'ultimo posto, a distanza siderale dalla zona salvezza), Corona e compagni raccolsero 23 dei loro 26 punti, uno dei quali arrivò proprio contro il Toro. E quest'anno la tendenza sembra esattamente la stessa.