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Cercando di non far calare la tensione

Il Torino si allena alla Sisport, a porte chiuse. Per ritrovare la concentrazione, per ritrovare se stesso, perchè Colantuono possa ritrovare il Toro che gli era piaciuto tanto solo otto giorni prima la bruttissima...

Redazione Toro News

Il Torino si allena alla Sisport, a porte chiuse. Per ritrovare la concentrazione, per ritrovare se stesso, perchè Colantuono possa ritrovare il Toro che gli era piaciuto tanto solo otto giorni prima la bruttissima Trieste granata (e non era l'unico ad aver gradito).Zoboli rientra dopo aver smaltito l'influenza. Come sta, il marcantonio proveniente dal Brescia? Non certo al meglio. Debilitato dal male di stagione, è teoricamente disponibile per la gara di lunedì, ma l'allenatore non lo schiererà. Non tanto per il problema patito, quanto per i giorni di lavoro saltati: sappiamo quanto il tecnico consideri quest'ultimo parametro, nelle proprie decisioni.Per cui, avanti con Ogbonna, che oltretutto salterà la successiva trasferta di Piacenza a causa della convocazione in Nazionale: il turnover in previsione è un altro elemento che Cola è solito valutare. Bianchi, intanto, sta bene, mentre continua a scaldare il motore Julio César Leòn, gasato dalla prospettiva di partire titolare come punta, accanto proprio al numero 9 del Toro. Capitan Di Michele si sente comunque tranquillo, ed oggi “scenderà” in mezzo ai tifosi, in due distinti appuntamenti nel centro cittadino di Torino, tastando da vicinissimo l'umore del pubblico.Insomma, i ventidue granata disponibili lavorano in un'atmosfera quasi “sospesa”. Abituati (per fortuna, dopo le lunghe chiusure novelliniane) al contatto quotidiano con la gente, con un po' di timore sviluppato dopo la trasferta in terra giuliana e conseguente (contenuta) contestazione, vivono questa settimana lunga non vedendo l'ora che finisca. E che finisca bene. Il lavoro di Colantuono, oggi e nella rifinitura di domani, sarà anche quello di mantenere alta la tensione agonistica, situazione che sembra far rendere al meglio la sua squadra. Aspettando l'avversaria con la voglia di divorarla.

(foto M.Dreosti)