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Cerci, vendetta o rovina

Quattro ex, tutti sulla sponda granata, ma due saranno speciali. Perché di Agostini in viola, con il ragazzo proprio ad inizio carriera, si ricordano in pochi e ancora meno si ricordano che D’Ambrosio per tre...

Federico Danesi

Quattro ex, tutti sulla sponda granata, ma due saranno speciali. Perché di Agostini in viola, con il ragazzo proprio ad inizio carriera, si ricordano in pochi e ancora meno si ricordano che D’Ambrosio per tre anni è stato nel Settore Giovanile viola. Ma di Alberto Santana, per certi versi, e soprattutto di Alessio Cerci per mille altre si ricordano benissimo.SANTANA, CINQUINA - L’argentino è arrivato perché espressamente richiesto da Prandelli a Corvino e per cinque stagioni (e due infortuni gravissimi) ha dato classe e sostanza, giocando sia esterno come lo propone Ventura, che dietro alle due punte, soluzione che negli schemi attuali invece non è proprio contemplata. Probabilmente gli toccherà raddoppiare su Cuadrado e sarà comunque un bel duello, soprattutto la possibilità di dimostrare la sua integrità.

ALESSIO CHI? - Invece il ricciolino di Valmontone ha ben altro da far vedere. Difendere. Non difende, esattamente come faceva nella Roma prima e nella Fiorentina poi. E questo il Toro, soprattutto in versione attuale, non se lo può permettere. Ma soprattutto non attacca come Ventura, ancor prima dei tifosi, vorrebbe. Pare spesso giocare una partita tutta sua, si è visto a Roma in entrambe le occasioni, ma anche a Napoli e parzialmente contro il Bologna.

ODI ET AMO - Ecco perché la Fiorentina l’ha fatto partire, non senza monetizzare. Le polemiche indirette, con la città tutta ancora prima che con gli spogliatoi, una cera dose di sfortuna ma anche un atteggiamento che in una piazza calda come quella viola non gli hanno fatto più passare, quello che per negligenza o semplice carattere passava per strafottente. Era riuscito a suon di partite brillanti a farsi sopportare prima, amare poi. Ma a rincarare la dose hanno pensato le uscite della fidanzata Federica che a facebook aveva consegnato tutta la propria disaffezione per tifosi e società, parole usate come cassa di risonanza per stroncarlo definitivamente.

DOPPIA CHANCE - Montella aveva provato a recuperato quest’estate in Trentino, poi un’altra alzata di testa con una cena finita tra danni e risarcimenti, con il ciclo che si è chiuso. Ha cercato conforto in Ventura (Giampiero) e da un’altra Ventura (Simona) di recente ha confessato come una Jessica Rabbit qualsiasi di non essere cattivo, semplicemente lo disegnano così. E’ venuto a Torino perché solo questo allenatore lo capisce e lo rende sereno. Ma in compenso sino ad oggi non ha ripagato con la stessa moneta, pur dimostrando chiaramente di poterlo fare. Nel giro di sette giorni si gioca due jolly: prima per far ricredere quelli che in casa viola l’hanno spedito a Torino. E poi con il derby, per far capire a tutti i suoi tifosi di oggi di poter essere un valore e non un peso. Ma di jolly nel mazzo ormai glie ne sono rimasti pochi.Federico Danesi(foto M.Dreosti)