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Ciao Stefano, le colpe non sono tutte tue

di Edoardo Blandino

 

Il tifoso granata è incline ad infatuarsi facilmente di qualcuno. D’altronde il Toro è passione e amore. Ma non sempre quello che gli sembra poter...

Edoardo Blandino

di Edoardo Blandino

"Il tifoso granata è incline ad infatuarsi facilmente di qualcuno. D’altronde il Toro è passione e amore. Ma non sempre quello che gli sembra poter essere un perfetto idillio alla fine sfocia in un reciproco rapporto passionale. Anzi, a dire il vero, sono più le volte in cui l’iniziale cotta con il tempo si deteriora diventando un vero e proprio odi et amo catulliano, dove al cuore, spesso e volentieri, prevale la testa ed il raziocinio.

"Quando in estate fu assunto Colantuono c’era un iniziale scetticismo. In pochi conoscevano davvero a fondo il tecnico romano e la diffidenza generale regnava indiscussa. Le prime parole nella conferenza stampa di presentazione furono decisamente interessanti e lasciarono ben sperare, ma negli ultimi anni si sono avvicendati sulla panchina granata diversi tecnici in un balletto frenetico all’insegna del “vince chi dura di meno”. Era, dunque, logico che si attendesse per dare un giudizio, mentre la curiosità cresceva di pari passo con l’attesa per il ritiro di Folgaria. Giunti in Trentino ben presto ci fu l’occasione per il tecnico di dimostrare il proprio carattere. Quando due tifosi contestarono Rosina, il mister, anziché nascondersi o tacere, prese le difese del fantasista a muso duro. Ed ecco spiegata la scintilla che fece scoppiare l’amore con i tifosi. Dopo l’annus horribilis del Fallimento sulla panchina granata si erano alternati una serie di allenatori timidi con i quali era difficili confrontarsi apertamente e, se necessario, mandarsi a quel paese. Ora a guidare la squadre c’era finalmente un Uomo di carattere. Un Uomo che si sperava potesse risolvere i problemi. Ma purtroppo non fu così.

"In realtà i motivi delle difficoltà granata sono molto più profondi di quanto si creda. Ed il fatto di aver cambiato cinque allenatori (sei con Beretta) lo dimostra. Se con tre allenatori va male si può pensare di avere sfiga, dopo cinque cambi bisogna iniziare a riflettere e chiedersi se davvero il problema sia la guida tecnica. Può darsi che Colantuono abbia sbagliato in alcune scelte durante questi mesi alla guida della squadra, ma non è stato l’unico e certamente non il principale colpevole di questa crisi. Anzi, il tecnico romano è stato, finalmente, il primo allenatore ad esporsi in prima persona per la squadre e per i giocatori, senza tanti giri di parole. Ed era stato proprio il suo modo romanesco e diretto a piacere subito all’ambiente granata. E i giocatori sembravano pronti a seguirlo.

"Le parole di Bianchi al termine della gara contro il Crotone (“la colpa è solo nostra”) devono far riflettere. Il centravanti è uno dei pochi che si è salvato fino ad ora e la fascia di capitano indossata nei finali di partita lo ha responsabilizzato, gli ha fatto capire cosa significhi davvero trascinare la squadra anche moralmente. Forse qualcuno all’interno dello spogliatoio dovrebbe fare come Bianchi. Forse qualcuno dovrebbe farsi un esame di coscienza e riflettere veramente su ciò che è successo. Può darsi che alla fine, con estrema onestà, un giocatore possa sentirsi con la coscienza pulita, ma almeno si è messo in discussione e, per qualche momento, è tornato ad essere solamente una semplice che ripensa ai propri errori, non una superstar.