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Colantuono azzecca i cambi, Lerda no

di Ivana Crocifisso

Se ci fosse la possibilità di isolare un'immagine, un suono, un gesto, un momento, capace di riportarci per un attimo indietro, a Toro-Atalanta di ieri sera, questo sarebbe senza dubbio la...

Redazione Toro News

di Ivana Crocifisso

Se ci fosse la possibilità di isolare un'immagine, un suono, un gesto, un momento, capace di riportarci per un attimo indietro, a Toro-Atalanta di ieri sera, questo sarebbe senza dubbio la bordata di fischi all'indirizzo di Franco Lerda al 16' della ripresa. Tra lo stupore generale Dejan Lazarevic si apprestava, in cuor suo sicuramente incredulo, a lasciare il campo al tormentone dei tormentoni, Gabionetta.La gara, come un'analisi superficiale potrebbe fare sembrare, non è stata decisa soltanto da episodi. Quello che ha fatto la differenza, ieri più di altre volte, è stata la gestione degli uomini, ancor prima dei cambi, anch'essi rivelatisi poi decisivi. Colantuono ha avuto l'intuizione e la fortuna di trovare in Marilungo e Bonaventura i due risolutori del match. Due giocatori, soprattutto il secondo, che non avevano chiaramente i 90' nelle gambe. Due cambi azzeccati, al contrario di quelli del collega granata. Anche Gabionetta, così come i due atalantini, non era nel pieno delle condizione, essendo questa la prima gara ufficiale della stagione 2010/2011. Ma la scelta di Lerda di mandare in campo il brasiliano per oltre mezz'ora, e per di più al posto di uno dei più attivi dei primi 45', Lazarevic, ha seminato dubbi e interrogativi, fischi e cori a parte. Come il tardivo inserimento di Pagano, quasi a rimediare alla perdita di mordente sulle fasce, dopo la dipartita dello sloveno. Cambi discutibili, ma anche scelte iniziali che hanno lasciato perplessi. Non si starebbe qui a parlare di avvicendamenti improbabili se la formazione scesa in campo dal 1' fosse stata la migliore possibile. Da una parte i miglioramenti apportati da Colantuono, dall'altra le convinzioni di Lerda che hanno portato il tecnico cuneese a tentare, invano, di correre ai ripari.

(Foto M. Dreosti)