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Colantuono: ”Toro, ora viene il bello”

di Salvatico/Della Casa

 

Dobbiamo restare sul...

Redazione Toro News

"di Salvatico/Della Casa

"“Dobbiamo restare sul pezzo”, e poi “guai a correre il rischio di mollare”, e ancora “bisogna tenere l'osso stretto tra i denti”; insomma, Stefano Colantuono decisamente non vuole cali di tensione, tra i suoi, dopo i tre successi consecutivi che hanno portato i granata ad accarezzare nuovamente il sogno-promozione. Il mister si sofferma volentieri a parlare delle condizioni di alcuni giocatori-chiave: “Léon è un elemento molto importante per noi, e a livello fisico ho verificato che sta bene; ha il problema che sappiamo, quello di non aver lavorato, ma vedremo”. Già, perché "ora viene il bello" è la sicura affermazione del romano.Cola giura di dover ancora valutare diversi dei suoi, compresi Ogbonna ed il suo alter-ego D'Aiello (prende quota l'impiego di Rivalta), mentre Gasbarroni pare completamente recuperato. Diverso il caso di Salgado: per l'attaccante cileno è stata addirittura organizzata un'amichevole ad hoc, tra la Primavera (rafforzata dallo stesso ex-Foggia) ed il Lascaris, sul campo dell'omonima formazione dilettantistica torinese; il mister punta sul recupero della punta sudamericana, e verrà fatto il possibile per riaverlo a disposizione il prima possibile. “La settimana scorsa ha giocato, ma sempre sul sintetico”, spiega; “non è abituato all'erba, deve prenderci confidenza. Come D'Ambrosio, che quando è arrivato ci aveva giocato pochissimo”.Il serbatoio vuoto di molti è ancora un problema? L'ex-allenatore dell'Atalanta chiarisce meglio il suo punto di vista in merito: “Alcuni giocatori non posso neppure valutarli completamente. Garofalo, Antonelli, sono elementi che non giocavano da tempo e non hanno fatto una preparazione con me, dunque emergono problemi muscolari che sono normali”; come nel caso del numero 10, “che però cresce sempre nei secondi tempi. E' una sua caratteristica”. Dunque, il tecnico si affiderà anche “all'intuito”.Un'altra cosa che il mister richiede è la tenacia unita alla lucidità. “Sul tiro di Tedesco, domenica, Pestrin si è un po' trattenuto dal farsi sotto, perché sapendo di essere in diffida vuole comprensibilmente evitare il giallo; ma io ho sempre detto -ragiona Cola- che mi danno fastidio le ammonizioni stupide, mentre ce ne sono alcune che possono essere spese in maniera utile”. E ora, la Triestina degli ex Calderoni (“che se n'é andato solo perché voleva giocare”) e Colombo (“che ha patito la situazione creatasi, ma col quale ci siamo lasciati bene”), ed una classifica che diventa quasi rosa: “Gli scontri diretti in casa fanno gola, ma i conti si fanno adesso, non più avanti; il finale di campionato è spesso strano”. E, per concludere, Colantuono dice la sua sulla Bianchi-dipendenza: “Se segna un solo giocatore, tutto dovrebbe diventare più difficile per la squadra, perché gli altri sapendolo cercheranno di soffocarlo e avranno vita facile; ma se poi lui segna lo stesso, allora vuol dire che gli altri sono bravi a riuscire comunque a creare le condizioni per andare in rete. E poi, Bianchi è un attaccante: che dovrebbe fare, non dovrebbe far gol?”.