di Paolo Morelli
toro
Colpi di testa e colpi a vuoto
di Paolo Morelli
Corsi e ricorsi giudiziari nella passata settimana. Questa volta però passiamo da uno sport all’altro, e per la precisione dal calcio al tennis. La vittima? Simone...
Corsi e ricorsi giudiziari nella passata settimana. Questa volta però passiamo da uno sport all’altro, e per la precisione dal calcio al tennis. La vittima? Simone Bolelli, escluso per sempre dalla Coppa Davis per aver rifiutato la convocazione in azzurro. Il giovane tennista ha chiesto al proprio club di non essere tesserato per la stagione 2009. «La mossa – si legge nel comunicato della Federtennis – […] sembra in realtà il tentativo di sottrarsi alla giustizia sportiva, sul modello di quanto già fatto, per esempio, da Luciano Moggi […]». Cornuto e mazziato. E Simone Bolelli ha deciso addirittura di querelare la Federtennis. Attenzione, quindi, a dare del «Moggi» a qualcuno, potrebbe querelarvi. E dice bene Roberto Perrone sul «Corriere della Sera» di venerdì scorso: «Non fosse già nella storia, ora, come tutti gli insulti, avrà l’immortalità». Un monito è doveroso anche nei confronti dei legali dell’ex dirigente bianconero, che mercoledì hanno detto: «Moggi va assolto, non è Belzebù». Fate attenzione, anche Belzebù potrebbe offendersi e querelarvi.Torna alla ribalta il playboy di Bari Vecchia, Antonio Cassano. L’attaccante della Samp ha detto prima del derby: «Se mi sveglio bene la mattina, gli altri devono avere paura». Evidentemente deve essersi svegliato piuttosto male, poiché il Genoa paura non ne ha avuta, ed anzi ha portato a casa i tre punti. «Ho sempre segnato in tutti i derby che ho giocato – spiegava ancora Cassano –: a Bari, Roma e Madrid. Me ne manca soltanto uno…». Continuerà a mancargli, almeno fino al girone di ritorno. Due parole anche sulla nazionale: «Sento puzza di bruciato. Fino a quando ci sarà Lippi, non andrò in nazionale. […] Mi sento italiano e barese, quando abbiamo vinto il Mondiale per festeggiare mi sono buttato vestito in piscina, ma non ne faccio un dramma». Non si capisce se il “non farne un dramma” sia riferito alla nazionale o al bagno in piscina con indosso i vestiti, forse di marca.Negli ultimi sette giorni registriamo anche il (tardivo) pentimento di Zinedine Zidane, in merito a quella testata a Materazzi. «Anche se sono stato insultato, la mia reazione non era giustificata» ha spiegato. «Per fortuna, tutte le volte che ho ricevuto un insulto non ho reagito così». E meno male! Peccato che, altre volte, qualche testata di troppo Zidane l’abbia concessa. Non preoccuparti Zizou, in fondo, a Materazzi, qualche “richiamo all’ordine” non può che far bene. Ma magari senza testata. In tema di “colpi di testa” registriamo il ritorno di Novellino sulla panchina granata. Si è detto di tutto e di più, anche su questo giornale, perciò, giusto per non essere ridondanti, ricordiamo solo una frase di Cairo, piuttosto eloquente: «De Biasi sarà il nuovo Ferguson». Ma pare invece Cairo stia diventando il nuovo Zamparini, altro che Ferguson. A riprova della somiglianza, citiamo Alberto “Zac” Zaccheroni: «Tornerei volentieri al Toro, ma con un altro presidente».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Paolo Morelli
Corsi e ricorsi giudiziari nella passata settimana. Questa volta però passiamo da uno sport all’altro, e per la precisione dal calcio al tennis. La vittima? Simone...
Corsi e ricorsi giudiziari nella passata settimana. Questa volta però passiamo da uno sport all’altro, e per la precisione dal calcio al tennis. La vittima? Simone Bolelli, escluso per sempre dalla Coppa Davis per aver rifiutato la convocazione in azzurro. Il giovane tennista ha chiesto al proprio club di non essere tesserato per la stagione 2009. «La mossa – si legge nel comunicato della Federtennis – […] sembra in realtà il tentativo di sottrarsi alla giustizia sportiva, sul modello di quanto già fatto, per esempio, da Luciano Moggi […]». Cornuto e mazziato. E Simone Bolelli ha deciso addirittura di querelare la Federtennis. Attenzione, quindi, a dare del «Moggi» a qualcuno, potrebbe querelarvi. E dice bene Roberto Perrone sul «Corriere della Sera» di venerdì scorso: «Non fosse già nella storia, ora, come tutti gli insulti, avrà l’immortalità». Un monito è doveroso anche nei confronti dei legali dell’ex dirigente bianconero, che mercoledì hanno detto: «Moggi va assolto, non è Belzebù». Fate attenzione, anche Belzebù potrebbe offendersi e querelarvi.Torna alla ribalta il playboy di Bari Vecchia, Antonio Cassano. L’attaccante della Samp ha detto prima del derby: «Se mi sveglio bene la mattina, gli altri devono avere paura». Evidentemente deve essersi svegliato piuttosto male, poiché il Genoa paura non ne ha avuta, ed anzi ha portato a casa i tre punti. «Ho sempre segnato in tutti i derby che ho giocato – spiegava ancora Cassano –: a Bari, Roma e Madrid. Me ne manca soltanto uno…». Continuerà a mancargli, almeno fino al girone di ritorno. Due parole anche sulla nazionale: «Sento puzza di bruciato. Fino a quando ci sarà Lippi, non andrò in nazionale. […] Mi sento italiano e barese, quando abbiamo vinto il Mondiale per festeggiare mi sono buttato vestito in piscina, ma non ne faccio un dramma». Non si capisce se il “non farne un dramma” sia riferito alla nazionale o al bagno in piscina con indosso i vestiti, forse di marca.Negli ultimi sette giorni registriamo anche il (tardivo) pentimento di Zinedine Zidane, in merito a quella testata a Materazzi. «Anche se sono stato insultato, la mia reazione non era giustificata» ha spiegato. «Per fortuna, tutte le volte che ho ricevuto un insulto non ho reagito così». E meno male! Peccato che, altre volte, qualche testata di troppo Zidane l’abbia concessa. Non preoccuparti Zizou, in fondo, a Materazzi, qualche “richiamo all’ordine” non può che far bene. Ma magari senza testata. In tema di “colpi di testa” registriamo il ritorno di Novellino sulla panchina granata. Si è detto di tutto e di più, anche su questo giornale, perciò, giusto per non essere ridondanti, ricordiamo solo una frase di Cairo, piuttosto eloquente: «De Biasi sarà il nuovo Ferguson». Ma pare invece Cairo stia diventando il nuovo Zamparini, altro che Ferguson. A riprova della somiglianza, citiamo Alberto “Zac” Zaccheroni: «Tornerei volentieri al Toro, ma con un altro presidente».
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