di Andrea Ferrini
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Come si sta bene quassù – seconda parte
di Andrea Ferrini
Termometro a +6, due bottarelle alla colonnina di mercurio per esser sicuri che non sia impazzita. Quella rimane ferma lì, impassibile e un po’ orgogliosa per la nuova...
Termometro a +6, due bottarelle alla colonnina di mercurio per esser sicuri che non sia impazzita. Quella rimane ferma lì, impassibile e un po’ orgogliosa per la nuova posizione conquistata.
Alcuni si godono l’inaspettata calura come le belle giornate di ottobre, finché durano, meglio così. Altri sono convinti che la temperatura continuerà a salire e tirano fuori dall’armadio infradito e costume.
Obiettivamente, tralasciando le abbozzate previsioni estive tra tifosi, in quanti contavano veramente in una partenza sprint del genere? Soli 4 punti di distanza dal bottino pieno, lasciati per strada più per demeriti propri che per meriti degli avversari, vittorie sofferte ma convincenti e via discorrendo.
Non dimentichiamo però di predicare calma e attenzione perché, per autocitarsi, “È un tepore che […] non permette disattenzioni”. Non, come alcuni accusano, per mancanza di fiducia nella squadra o inestricabile pessimismo. Solo perché alle rovinose cadute dopo brevi voli Icariani ci siamo fin troppo abituati e soprattutto perché, come ripetono instancabilmente Ventura e la squadra, “siamo solo all’inizio e non abbiamo fatto ancora nulla”.
O forse si tratta solo di scaramanzia. Un po’ come questo articolo: se la prossima settimana uscirà “Come si sta bene quassù – terza parte” vorrà dire che la temperatura sarà nuovamente salita. E allora speriamo di leggere anche la quarta, la quinta, la sesta…
(Foto: M. Dreosti)
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