"Circa una persona su dieci viene colpita da sindromi depressive. Questo, secondo le statistiche ufficiali; in realtà, si stima che circa il 60% dei casi di tale malattia non vengano diagnosticati, dunque la percentuale è nei fatti ben più alta. Nulla di strano, dunque, che questo male -che per diffusione è uno di quelli che colpisce il maggior numero di soggetti nel mondo- possa cogliere tra le sue vittime un atleta, un calciatore. Una persona che ha tutto, soldi, fama, un lavoro invidiabile? Sì, certo che sì. La depressione non fa distinzione di classe sociale, condizioni economiche o quant'altro. Non è da confondersi il malumore, le preoccupazioni o perfino la disperazione che possono attanagliare chiunque: stiamo parlando di una malattia, con sintomi precisi e cure altrettanto specifiche. E, anzi, capita che si manifesti più spesso in soggetti agiati, che forse cercano di colmare con i beni materiali i loro vuoti che sentono.Il caso di Marco Bernacci ha risvegliato l'attenzione su questo terribile male, che è in grado di togliere tutto alla persona colpita, in certi casi perfino la vita. Ci fermiamo qui nell'analisi spicciola della malattia, ché ci sono soggetti qualificati, quali noi non siamo, deputati a parlarne; ci fermiamo addirittura prima di iniziare a parlarne del caso specifico dell'attaccante (che é stato per pochi giorni) del Toro. Si dica solo che il ragazzo, negli scorsi giorni, è stato davvero tremendamente male; e si aggiunga che ogni forma depressiva, adeguatamente curata, porta per fortuna nella stragrande maggioranza dei casi alla guarigione. Bernacci non si è rifiutato di allenarsi, non ha lesinato l'impegno in campo, non ha assunto insomma nessuno di quegli atteggiamenti che spesso suoi colleghi in piena salute manifestano: ha rinunciato a tutto.Certo, la tempistica lascia sconcertati. Sei giorni dopo il suo arrivo a Torino, proprio lui, il giocatore più necessario dell'intera squadra per le prossime settimane. Nulla di che alimentare sospetti, e certo non nei confronti del calciatore; solo, la constatazione di un destino che si diverte a non far mancare proprio nulla, al popolo del Toro.I casi di calciatori colpiti da depressione, infine, non sono mai mancati, si pensi a Christian Vieri e Adriano (chi più pieno di denari ed agi?), o a Gianluca Pessotto; alcuni non si sono fermati in tempo, o hanno avuto meno fortuna, come il brasiliano Marcelo, o il portiere tedesco Enke. E, relativamente al passato, i sintomi non venivano riconosciuti.Oggi sì, per fortuna. Marco Bernacci ha rinunciato a tutto, si diceva; tutto quella che era la sua vita, il suo lavoro. E se in molti può nascere una reazione -anche comprensibile- che tocca pure la rabbia, nell'effettuare un automatico e spontaneo raffronto con i propri guai e problemi, vadano comunque al ragazzo gli auguri di una guarigione completa.
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”Con tutte le fortune…”
Circa una persona su dieci viene colpita da sindromi depressive. Questo, secondo le statistiche ufficiali; in realtà, si stima che circa il 60% dei casi di tale malattia non vengano diagnosticati, dunque la percentuale...
"(foto M.Dreosti)
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