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Conte (Roma TV): “Si chiede una conferma dopo l’impresa di Napoli”. E su Iago…

Il giornalista di Roma TV fa il punto in casa giallorossa: "Serve una conferma dopo al vittoria contro il Napoli. Toro? Anche io condividevo l'ottimismo sulla stagione granata..."

Lorenzo Bonansea

"Il Torino è atteso da uno degli impegni più complicati di questo girone di ritorno: i granata, infatti, domani affronteranno all'Olimpico di Roma i capitolini di Di Francesco, reduci dalla grandissima partita di Napoli di una settimana fa. Per capire meglio come arrivano i giallorossi alla sfida contro Belotti e compagni, abbiamo fatto qualche domanda a chi vive quotidiamente - da dentro a Trigoria - le vicissitudini della Roma: Simone Conte, giornalista del canale ufficiale giallorosso Roma TV, che ci racconta dall'interno il momento dei capitolini.

"Ciao Simone. Come sta la Roma? Una settimana fa, è arrivata una vittoria clamorosa a Napoli, che forse neanche voi vi aspettavate....

"No, non ce lo aspettavamo quel risultato, ma eravamo legittimati a sperarci: la Roma in questa stagione ha fatto tutto il suo contrario, e vista a posteriori, contro il Napoli la squadra arrivava libera di testa senza l'obbligo di dover fare la partita, e ha trovato una gara praticamente perfetta. Anche da un punto di vista statistico, è stata una partita in controtendenza rispetto alla stagione. La Roma ha sempre creato tanto ma convertito poco, a Napoli è successo il contrario: la Roma ha tirato 6-7 volte, e ne ha segnati ben quattro, un tasso di conversione impressionante. E' stata un'iniezione di fiducia sia offensiva che difensiva.

"All'andata, la Roma riuscì a trovare la vittoria grazie ad un gol di Kolarov, pur senza esaltare dal punto di vista del gioco.

"Sì,  la partita di andata col Toro è sta così: la Roma non aveva giocato bene, ma era stata attenta, ordinata, e se l’era portata a casa. Quando poi, più avanti, si è inceppata la difesa, sono cominciati i problemi. Quest'ultima settimana ci ha messo a posto un po’ di certezze, ma aspetto di considerarle definitive. Col Toro sarà una partita diversa rispetto a quella di Napoli, anche perché questa volta la partita la deve fare la Roma.

Tanti giocatori della Roma hanno giocato con Astori. Pensi che influirà questo aspetto?

Spero di no, ma non mi stupirei se in parte influirà sull’umore, sulla capacità di concentrarsi di alcuni giocatori - come De Rossi, Florenzi o Nainggolan, soprattutto. La botta è stata tremenda. Anche per tutte le persone che lavorano a Trigoria come noi, per chi lo ha incrociato anche solo qualche volta. Non c’è una solo persona che come me lavora da qualche anno qui, che non abbia un ricordo positivo di Astori. Ti aiutava a lavorare bene, aveva rispetto del lavoro degli altri, una profonda educazione. Tornando alla partita, ognuno risponde a modo sua ad un trauma, e da questo punto di vista è impronosticabile cosa succederà. Sicuramente il colpo è stato duro.

A dicembre i granata s’imposero 1-2 all’Olimpico in Coppa Italia. Anche per questo ci sarà voglio di rivalsa? Oggi Di Francesco si è preso un'altra volta tutte le responsabilità per quella sconfitta...

Quella è stata la partita che ha aperto il periodo di grande difficoltà che ha vissuto la Roma per tutto il periodo invernale. Fino a quel momento, la Roma riusciva a portare a casa il risultato anche senza risultare particolarmente brillante. Oggi il mister con grande signorilità si è preso più responsabilità di quelle che aveva realmente, perché è vero che si era fatto turnover, ma è anche vero che chi era sceso in campo aveva la possibilità di fare bene. E anche il Toro aveva cambiato, in ogni caso. C’è stato un calo di tensione, ed è simbolico che adesso arrivi di nuovo il Torino, dopo una vittoria come quella di Napoli. Questa partita che arriva è una conferma, importante tanto come quella di Napoli. Perché se vinci domani, allora anche i tifosi cominciano a credere che ti sei ripreso. Se col Toro non arriva una conferma, però, della vittoria di Napoli restano solo i tre punti. Poi c’è anche la Champions, dove conterà la testa. Come ha dimostrato ieri la Juventus...

Dal punto di vista della formazione, cosa può cambiare Di Francesco? La gara di martedì prossima contro lo Schaktar influirà?

Secondo me non cambierà molto. Sappiamo che mancano Fazio e Dzeko, e sono due assenze importanti. Io mi aspetto al massimo un altro cambio, magari uno tra De Rossi e Strootman può restare fuori. Poi davanti giocheranno Perotti e Under, con Schick. Due cambi sono già obbligati, e altri iniziano ad essere tanti. Anche perché si parla di turnover quando ci sono condizioni che ti mettono in difficoltà, ma questa volta non mi sembra ci siano: ci sono 4 giorni da una partita e l’altra, ed entrambe sono in casa. Niente viaggi, i giocatori restano a Roma e il mister avrà così la possibilità di lavorare in maniera continuativa. Di Francesco per me potrebbe cambiare solo quello che ritiene giusto dal punto di vista tattico ma non per stanchezza, magari solo dentro Pellegrini al posto di uno a centrocampo...

Il Torino sta vivendo una stagione ben al di sotto delle aspettative, contrassegnata anche dal cambio in panchina ad inizio gennaio...

Io, sinceramente, ad inizio anno - guardando la rosa del Torino - condividevo il vostro ottimismo, sono d’accordo sul fatto che ad inizio anno il Toro era una delle squadre più interessanti per composizione della rosa. Credo però che in questi mesi si siano capite un po’ di cose su Miha: il tecnico sergente di ferro è un bleuf che possiamo archiviare definitivamente nel calcio moderno. I giocatori adesso sono diversi, è diversa la loro sensibilità (basti pensare all'uso dei social, ad esempio) e di queste complessità un allenatore deve tenere conto. E lui non mi sembra incline nel considerare la complessità umana dei giocatori, e nemmeno quella tattica. Per altro, non ci vedo neanche una grande abilità come motivatore, perché se bastasse attaccare i giocatori al muro, tutti noi sapremo fare gli allenatori. Credo che questo abbia condizionato pesantemente anche il rendimento individuale, io continuo a pensare che la rosa del Torino sia molto forte. Se prendiamo i giocatori singolarmente, in maniera astratta, come figurine, per me la rosa del Torino è più forte di quella dell’Atalanta, ad esempio. Se fosse stata allenata bene e con un filo di serenità societaria in più, per me i granata erano una sqydara che ci poteva credere eccome. Poi avete la fortuna di avere un giocatore e un grande ragazzo come Iago, uno che qui a Roma ricordano tutti molto bene e che farebbe felice ogni allenatore...

Ecco. Iago Falque sta vivendo l'ennesima stagione positiva in carriera, mentre da voi l'altro ex della partita Bruno Peres è in discesa libera...

Iago e Bruno Peres sono giocatori che han fatto il percorso inverso sia dal punto di vista geografico che tecnico. Su Peres, a dir la verità, qualche lacuna di troppo me la ricordo già a Torino, ma allora emergevano meno, e soprattutto qua c’è molta più pressione. Peres è rimasto un po’ schiacciato dall'ambiente di Roma, anche se  secondo me ha giocato bene più partite di quante non gliene siano riconosciute. Basti pensare all'ultima contro lo Shaktar. Ma qui a Roma, nell'occhio del ciclone è molto facile entrarci, ma molto difficile uscirsi. Lui ha delle carenze difensive nell’attenzione, ma non credo sia un giocatore inutile in una squadra, non sono cosa succederà a giugno ma penso che possa togliersi ancora qualche soddisfazione qui a Roma.

Se potessi scegliere due giocatori da togliere dal Torino per la partita di domani, chi sceglieresti? 

N’Koulou e Iago Falque. Burdisso non c’è ed è un bene per noi,  perché è un giocatore che da tantissimo a livello di carisma e leadership. N’Koulou mi sembra uno degli acquisti più azzeccati di tutte quelle squadre nella fascia europea, e Iago è un giocatore importante per tutto quello che siamo detti prima. E’ un grande equilibratore, uno di quei giocatori che sa spostare in modo conservativo. Un giocatore ordinato.