"Il miglior Toro di Zaccheroni torna con un punto da Reggio Calabria. Un risultato che, probabilmente, alla vigilia tutti avrebbero sottoscritto ma che, dopo il 93’, lascia l’amaro in bocca. La squadra ha creato complessivamente 7-8 palle gol, fallite di un soffio, per iella o errori di mira, subendo relativamente poco un avversario che sulla carta doveva fare a fettine l’11 torinese. Sul campo poi si è visto una discreta prevalenza di gioco e mezzi tecnici degli zaccheroniani. Il problema rimangono due e grossi: l’inserimento dei nuovi e la costante inconsistenza sotto porta. Il primo è un deja vu della scorsa stagione che si può quindi auspicare sia sopperibile con il tempo. Il secondo è un problema strutturale che la campagna acquisti estiva non ha risolto. Ce n’è un terzo che, per ora, cova sotto la cenere: la difesa. Ma a Reggio Calabria finalmente Di Loreto ha sfoderato una buona prestazione, Comotto è addirittura andato in gol, Balestri ha giocato su livelli accettabili e Franceschini non ha demeritato. A centrocampo Gallo si è fatto valere, De Ascentis è stato il solito gladiatore confermando miglioramenti sorprendenti dal punto di vista tecnico e in attacco Stellone ha fatto la sua parte, dimostrando di essere un attaccante di categoria se la salute lo assiste.
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Contro la Reggina Toro convalescente
Il miglior Toro di Zaccheroni torna con un punto da Reggio Calabria. Un risultato che, probabilmente, alla vigilia tutti avrebbero sottoscritto ma che, dopo il 93’, lascia l’amaro in bocca. La squadra ha creato...
"Le dolenti note vengono dai due nuovi acquisti, Barone e Fiore, e da Rosina. Guarda caso tre elementi dotati di mezzi tecnici superiori alla media della squadra ma anche lontani parenti dei campioni ammirati l’anno scorso. Dei tre il primo è forse quello messo meno peggio, perché a Reggio ha giocato perlomeno decentemente muovendosi bene negli spazi, distribuendo qualche buon pallone, ma sul gol di Modesto più che gridare a “dov’era Rosina?”, che è una mezza punta, viene da chiedersi dove fosse finito. C’è da sperare che i 5 minuti giocati da Ardito oggi, siano solo il preludio a un impegno maggiore di quello che è stato il centrocampista più continuo della scorsa stagione. Fiore paga ancora una preparazione approssimativa e bene fa il mister a insistere, togliendolo all’occorrenza, però non è un reato chiedere più precisione nei passaggi e nelle conclusioni da uno con i suoi numeri.
"Il Topo-Rosinaldo infine ha steccato ancora una volta. E’ l’ombra del giocatore decisivo dello scorso anno. Ha mezzi tecnici strepitosi e quando entra in partita non c’è avversario che non abbia superato, il guaio è che lo sa e tende ad abusarne, dimenticandosi che il calcio, Zaccheroni docet “è uno sport di squadra con momenti individuali”. Tocca al mister riuscire a trasmettergli la giusta dose di umiltà per essere più continuo e soprattutto cattivo dai venti metri in giù. In questo un aiuto può arrivargli da Muzzi che lo adora e lo tratta come un fratello minore.
"Sabato arriva la Lazio: avversario tecnicamente superiore a tutti quelli incontrati e anche più cattivo. Soprattutto a livello societario, dal momento che pur avendo un debito superiore al Toro Cimminelliano è ancora in serie A con fior di giocatori giovani alcuni dei quali presi a costo zero proprio da qui. Una vittoria sarebbe un toccasana non indifferente per l’ambiente i giocatori e la classifica, perché terrebbe a distanza una concorrente pericolosa, soprattutto in vista della partita con il Chievo. Un aiuto, in questo caso, potrebbe venire dall’esperienza di Brevi, soprattutto considerato il lungo ritardo all’appuntamento con la prima vittoria stagionale.
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