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Coppola: ”Per gli ultimi due turni vorrei esserci”

Si può scommettere sulla propria salute? Secondo Coppola (foto M.Dreosti), portiere infortunato del Torino, sì. E chissà che non abbia ragione lui: almeno, se lo si fa anche come fattore motivazionale per se...

Redazione Toro News

Si può scommettere sulla propria salute? Secondo Coppola (foto M.Dreosti), portiere infortunato del Torino, sì. E chissà che non abbia ragione lui: almeno, se lo si fa anche come fattore motivazionale per se stessi.Partiamo dal contesto: la presentazione della candidatura di Torino come Capitale Europea dello Sport per l'anno 2015. "Un anno fondamentale per la città", ha esordito il sindaco Fassino, "dove agli eventi culturali si potrà affiancare il patrimonio rappresentato dalla possibile elezione a centro delle attività sportive per tutto il continente".

Oltre all'attuale Sindaco c'erano anche il suo predecessore Chiamparino, il ministro dello sport Gnudi, il presidente della Compagnia di San Paolo, Benessia, l'assessore alla sport del Comune, Gallo, gli olimpionici Belmondo e Berruti, il presidente di Slow Food, Petrini, il presidente della Fib, Meneghin, e poi ancora Castellani con Christillin per il Toroc, quindi il presidente della Juventus, Agnelli, con i dirigenti Pessotto e Nedved, il presidente del Torino, Cairo, con il dirigente Comi e con -eccolo- il calciatore Coppola.

Il portiere si profonde in ringraziamenti, autentici e sentiti, verso la Fisio&Lab e Mario Morello, per il sostegno che gli hanno dato prima e dopo l'intervento. Dopodiché, ha annunciato la propria scommessa, dicevamo: "Voglio" ha dichiarato "tornare a giocare per le ultime due partite dell'anno. Io ci credo", dice. "Io no", ribatte Petrachi, e così i due hanno fatto una scommessa, una scommessa vera e propria. Il parere del ds, tuttavia, é suffragato da quello del dottor Misischi, responsabile medico del Torino FC; Cairo, dal canto suo, si limita ad un "Lo spero per lui", lasciando però che siano le parole degli esperti, come lo stesso Misischi a fare chiarezza. Ma il giocatore ripete: "Io ci credo, perché é una scommessa con me stesso e la voglio vincere. Lo staff medico dice che é impossibile, contro natura? Magari avranno ragione loro. Ma magari no. Non metterò a rischio la mia salute, ma vivrò questi mesi con quest'idea in testa...". E noi ci limitiamo a ribadire i più sinceri auguri a Nando, che é rimasto nello spogliatoio con la sua presenza importante per tutti. Un gesto che lo terrà nel cuore dei tifosi, oltre che dei compagni, forse perfino più di quanto non abbiano potuto fare le sue parate...