di Paolo Morelli
toro
Corini, ci manchi
di Paolo Morelli
A sentire gli “spifferi” dello spogliatoio, pare che in casa granata ci sia un po’ di aria pesante. Questo è dovuto alla classifica, ma soprattutto al...
A sentire gli “spifferi” dello spogliatoio, pare che in casa granata ci sia un po’ di aria pesante. Questo è dovuto alla classifica, ma soprattutto al malumore derivante da questa classifica. E non ci vogliono gli spifferi per capire che aria tiri. Ciò che però lascia un po’ perplessi è la sensazione di mancanza di coesione che ne deriva. Coesione tra i giocatori e l’allenatore, coesione tra i giocatori stessi.Il cosiddetto “allenatore in campo” è una figura che in queste situazioni può essere utile. In primo luogo perché se la squadra è giù di morale, lui può aiutare a superare lo sconforto. In secondo luogo perché se lo spogliatoio è diviso (o sta per dividersi) una figura carismatica può aiutare a ricompattarlo. C’è Eugenio Corini. Un giocatore di grande esperienza e grande intelligenza.Corini è infortunato già da un po’ e i fastidi al tendine lo stanno tenendo lontano dal campo, sia di gioco che di allenamento. Questo può essere un problema. La figura di Corini “chioccia” è stata molto importante nei momenti di difficoltà, e se ne è parlato a più riprese. Un giocatore pacato e razionale come lui ricoprirebbe un ruolo importante pur stando in panchina, o in tribuna. L’importante è che stia a contatto con lo spogliatoio. È già capitato che De Biasi lo convocasse comunque nonostante fosse indisponibile.Ora però la situazione sembra più complicata e forse Corini potrebbe dare una mano a sbrogliare la matassa, vivendo gli umori all’interno della squadra. Un gruppo compatto fa morale da sé, ma prima il gruppo bisogna ricrearlo, se qualcosa si è incrinato. Il “Genio” potrebbe dare una grossa mano in questo senso, impersonando – ora che il giocatore, per forza di cose, non riesce a farlo – quel ruolo di team manager del quale, in certi casi, si sente proprio la mancanza. Lo impersonerebbe però direttamente dallo spogliatoio. Forse il suo apporto psicologico potrebbe dare una grossa mano a questa squadra mentalmente confusa. Una soluzione? No, un tentativo serio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Paolo Morelli
A sentire gli “spifferi” dello spogliatoio, pare che in casa granata ci sia un po’ di aria pesante. Questo è dovuto alla classifica, ma soprattutto al...
A sentire gli “spifferi” dello spogliatoio, pare che in casa granata ci sia un po’ di aria pesante. Questo è dovuto alla classifica, ma soprattutto al malumore derivante da questa classifica. E non ci vogliono gli spifferi per capire che aria tiri. Ciò che però lascia un po’ perplessi è la sensazione di mancanza di coesione che ne deriva. Coesione tra i giocatori e l’allenatore, coesione tra i giocatori stessi.Il cosiddetto “allenatore in campo” è una figura che in queste situazioni può essere utile. In primo luogo perché se la squadra è giù di morale, lui può aiutare a superare lo sconforto. In secondo luogo perché se lo spogliatoio è diviso (o sta per dividersi) una figura carismatica può aiutare a ricompattarlo. C’è Eugenio Corini. Un giocatore di grande esperienza e grande intelligenza.Corini è infortunato già da un po’ e i fastidi al tendine lo stanno tenendo lontano dal campo, sia di gioco che di allenamento. Questo può essere un problema. La figura di Corini “chioccia” è stata molto importante nei momenti di difficoltà, e se ne è parlato a più riprese. Un giocatore pacato e razionale come lui ricoprirebbe un ruolo importante pur stando in panchina, o in tribuna. L’importante è che stia a contatto con lo spogliatoio. È già capitato che De Biasi lo convocasse comunque nonostante fosse indisponibile.Ora però la situazione sembra più complicata e forse Corini potrebbe dare una mano a sbrogliare la matassa, vivendo gli umori all’interno della squadra. Un gruppo compatto fa morale da sé, ma prima il gruppo bisogna ricrearlo, se qualcosa si è incrinato. Il “Genio” potrebbe dare una grossa mano in questo senso, impersonando – ora che il giocatore, per forza di cose, non riesce a farlo – quel ruolo di team manager del quale, in certi casi, si sente proprio la mancanza. Lo impersonerebbe però direttamente dallo spogliatoio. Forse il suo apporto psicologico potrebbe dare una grossa mano a questa squadra mentalmente confusa. Una soluzione? No, un tentativo serio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA