toro

Cuore Granata

di Valentino Della Casa

C’è stata la partita della rinascita. Poi quella della svolta. In seguito anche quella della conferma. Ora, quella del cuore. Torino-Triestina ha visto davvero i...

Redazione Toro News

"di Valentino Della Casa C’è stata la partita della rinascita. Poi quella della svolta. In seguito anche quella della conferma. Ora, quella del cuore. Torino-Triestina ha visto davvero i giocatori gettare il cuore oltre l’ostacolo: l’ostacolo dell’inferiorità numerica, l’ostacolo di qualche decisione arbitrale non proprio felice (ma non ci riferiamo all’episodio dell’espulsione di Pestrin), l’ostacolo degli altri risultati, che, in caso di pareggio per i granata, non sarebbero stati particolarmente favorevoli. Invece tutto è stato superato, e come! Ottima la prestazione della squadra: grande predisposizione al sacrificio. Superata anche la prova del nuovo modulo, questo 4-3-3 (che in realtà si è visto poco, dato il rosso al numero 4 granata, diventando un 4-2-3) che ha mostrato al pubblico una squadra molto equilibrata, attenta in difesa, pungente in attacco. Belle le sovrapposizioni sulle fasce, a tratti poco reattivi Gasbarroni e Pià, superlativo, invece, il rientrante Leon. Proprio l’hondureno ha trasformato la partita, senza ombra di dubbio, sapendo dare verve, lì davanti. Non a caso, infatti, dai suoi piedi è partito il contropiede che ha portato al fatidico, meraviglioso corner (sempre da lui, tra l’altro, battuto). Difesa attentissima, cosa alla quale da qualche tempo a questa parte ci siamo abituati. Vero, la Triestina proprio non era in partita, risultando davvero raramente pericolosa, nonostante il lunghissimo periodo in superiorità numerica. Insomma, tutti promossi e tutti a godersi delle meritate vacanze pasquali. Poi, il rush finale, a partire da Lecce. Ma con un’arma in più: il Toro, finalmente, è tornato ad essere anche imprevedibile. E il fatto che la squadra sia in grado di giocare con moduli diversi, a seconda della partita da affrontare, non ne è che l’esempio più lampante. Avanti tutta, l’impresa non è più impossibile.

(Foto: M. Dreosti)