Nicola Stefanini non è un arbitro nuovo in casa granata: ben sette, infatti, gli incroci che il Torino ha avuto con il fischietto di Prato, il quale, prima di quella sciagurata Torino-Salernitana 2-3 dello scorso campionato, era un vero e proprio portafortuna per i piemontesi.0-1 in Triestina-Torino del 2004 con goal di Massimo Marazzina; 0-0 contro il Bari nel 2005, al primo anno di Cairo presidente; e poi due 1-1 casalinghi contro Parma (alla prima di nuovo in A, con rete di Stellone al fotofinish) e, l’anno successivo, contro il Catania con rete di Malonga dopo quella clamorosa traversa in rovesciata di Nicola Ventola. Insomma, una media punti sicuramente buona.Poi, dopo quella partita contro l’ultima in classifica della scorsa stagione, qualcosa si è rotto e Stefanini, per il Toro, talismano non lo è più stato. Innanzitutto partiamo con una curiosità. Quest’anno, ha diretto solo gare dei granata contro formazioni venete: Cittadella (clamorosa sconfitta per 2-1 con rete di Iunco e errore di Morello che, di fatto, ha causato la perdita del posto da titolare) e Padova, dove il Toro fece sì un gran goal con Rolando Bianchi, agguantando il pareggio nonostante una brutta prestazione, preludio del “Gennaio nero” che i Lerda boys hanno vissuto.Adesso, ancora una trasferta, ancora in Veneto. Il risultato, però, dovrà assolutamente essere diverso. Ma in questo caso l’arbitro (che ha sempre convinto, evitando di innervosire le partite e dimostrando di tenere in pugno la situazione) c’entra ben poco.
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Da portafortuna a ”arbitro nero”
Nicola Stefanini non è un arbitro nuovo in casa granata: ben sette, infatti, gli incroci che il Torino ha avuto con il fischietto di Prato, il quale, prima di quella sciagurata Torino-Salernitana 2-3 dello scorso campionato, era un vero...
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