"Scorrendo le strade di Torino si vedono solo vessilli granata, che sventolano, chi ha voluto esporre un gadget delle curve per poter dire “io c’ero”, chi un bandierone gigante e chi solo una sciarpa, l’importante è dare un colore sanguigno alla città. Si dice che negli asili stanno aumentando i bambini dalla fede granata, fatto che non succedeva da tempo, perché oggi ad un bambino non si può mica insegnare la fede bianconera, crescerebbe con il malcostume della slealtà, non è nemmeno un videogioco, macchè, è pura e triste realtà. Hanno persino arrestato il figlio dell’ex monarca ed indagato il figlio, guarda caso juventini, non si salva più nemmeno il sangue reale.Oltrepassando il fiume e avviandosi verso Asti, via Chieri, si incontrano anche in provincia le bandiere granata, ragazzini in bicicletta con la maglia del Toro, adolescenti nei parchi con la t-shirt granata. In un anno Cairo ha riportato a casa le coscienze disperse di chi aveva avuto paura, si era nascosto, si sentiva tradito. Il popolo granata aveva trattenuto per anni urla di dolore, che domenica sono sfociate in grida di euforia, è passata una settimana, è proprio vero, il Toro è in A e ricomincia la vita. Viene in mente una frase detta da Giraudo nel momento peggiore della storia granata “A Torino c’è posto solo per una squadra”. Aveva ragione, il fatto si è avverato, ma in un modo diverso: a Superga vivono gli Invincibili, sono eterni, nessuno li fermerà mai.