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Da Calciopoli ai rapporti con la Lazio: chi è il giudice Piero Sandulli

ROME - JULY 25: The Federal Appeals Commission President Piero Sandulli reads the definitive verdicts regarding the fate of the Serie A football clubs, as well as the 25 people under investigation, at the Parco dei Principi hotel on July 25, 2006 in Rome, Italy. Serie A teams Juventus, AC Milan, Fiorentina and Lazio all faced demotion to Serie B or lower as a result of a match-fixing scandal, but all will remain in the top league with point penalties except Juventus who will start the next season in Serie B. (Photo by Franco Origlia/Getty Images)

Nel 2006 ammise di essere stato in passato tifoso dei biancocelesti. Chi è l'attuale presidente della Corte d’Appello Nazionale

Redazione Toro News

Nella giornata di ieri il suo nome è tornato ad apparire su tutte le testate giornalistiche italiane. Parliamo del giudice Piero Sandulli, presidente della Corte d’Appello Nazionale che ieri ha pronunciato le seguenti parole sibilline nei confronti del Torino FC dopo aver rigettato il ricorso della Lazio di Claudio Lotito: "Quelli del Torino sono stati comportamenti apparentemente improntati ad una sorta di “furbizia” che non sono, in alcun modo, in linea con i principi di lealtà, probità e correttezza".

SANDULLI E LA LAZIO - Ma chi è Piero Sandulli? Già presidente della Corte D’Appello Nazionale, il professor Sandulli nel corso della sua carriera professionale è stato più volte coinvolto nelle vicende riguardanti la Lazio. La prima volta nel 1986 quando, all'epoca avvocato della Lazio, Sandulli difese il club biancoceleste nel processo calcioscommesse. La società capitolina venne poi penalizzata di 9 punti, in seguito a un'inchiesta che sconvolse l'Italia intera. Romano di nascita e "biancoceleste" di estrazione, Sandulli non ha mai nascosto la sua simpatia per la Lazio: “Non ho mai negato nel passato di essere stato tifoso dei biancocelesti" disse nel 2006 l'attuale presidente della Corte d'Appello Nazionale in un'intervista rilasciata a Il Giornale. Specificando tuttavia: "Ci sono tanti appassionati laziali che temono chissà che cosa proprio perché devo giudicare la Lazio, mentre altri paventano che io possa aiutare la società di Lotito. Non scherziamo neanche”. L'oggetto dell'intervista in questione era la vicenda di Calciopoli, che vide Sandulli ancora una volta tra le parti attive della vicenda nelle vesti di membro della Corte Federale. La richiesta della Procura in quel caso fu di retrocessione in Serie B e 7 punti di penalizzazione per la Lazio, ma la Corte d’Appello optò per una pena decisamente più mite: 11 punti di penalizzazione nella stagione successiva e permanenza nella massima serie per il club di Claudio Lotito.

IL PRECEDENTE JUVENTUS-NAPOLI - C'è da sottolineare che i toni con cui la Corte Sportiva d'Appello presieduta dal dott. Sandulli hanno un precedente. Nella sentenza depositata il 10 novembre 2020 in merito al caso Juventus-Napoli, il precedente giurisprudenziale che ha indotto la Corte a confermare ieri la decisione di far giocare Lazio-Torino, si legge: "Il comportamento del Napoli nei giorni antecedenti quello in cui era prevista la disputa dell’incontro di calcio Juventus-Napoli, risulta, per come si avrà modo di evidenziare più avanti, teso a precostituirsi, per così dire, un “alibi” per non giocare quella partita". E ancora: "Ciò che emerge è, invece, la preordinata volontà della Società ricorrente di non disputare la gara (volontà, desumibile da diversi indizi e comportamenti, questi ultimi, che, contrariamente a quanto affermato dalla Società ricorrente, non sono, affatto, irrilevanti, essendosi, poi, concretizzata (ma solo nell’imminenza della disputa della gara), la causa di forza maggiore ovvero il factum principis, rappresentato dal divieto di recarsi a Torino, opposto alla Società ricorrente dalla competente Autorità sanitaria di Napoli, solo nell’imminenza della disputa della gara". Con quella decisione, la Corte Sportiva d'Appello confermò la decisione del giudice di prime cure, ossia quella di infliggere al Napoli il 3-0 a tavolino. Decisione che poi fu ribaltata, come tutti sanno, dal Collegio di Garanzia del Coni.