E’ un De Biasi carico a mille quello che si presenta in conferenza stampa al termine della rifinitura. L’esordio dice tutto: “Se la formazione è quello che avete visto in partitella? No, è quella che avete visto pascolare là dietro la campagna…”.
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De Biasi ‘Ci attende una battaglia’
E’ un De Biasi carico a mille quello che si presenta in conferenza stampa al termine della rifinitura. L’esordio dice tutto: “Se la formazione è quello che avete visto in partitella? No, è quella che avete visto...
Mister, il Toro ha bisogno di ritrovare il passo in casa, dopo due pareggi.
“Ma prima c’erano stati cinque successi consecutivi. In casa abbiamo sempre fatto bene, abbiamo cercato la vittoria in tutte le circostanze. Noi dobbiamo solo tornare a essere la squadra che siamo stati per gran parte della stagione”.
Però è indubbio che questa è una partita delicata, forse la più delicata nella breve storia del Torino FC…
“Ragazzi, guardate che un anno fa di questi tempi il Toro, che poi è andato in serie A, aveva un punto in meno di quanti ne abbiamo noi oggi, 40 contro 41. Qui il problema è che troppo spesso si vede il bicchiere mezzo vuoto invece che mezzo pieno. Ricordiamoci da dove veniamo, tutte le difficoltà che abbiamo incontrato”.
Cosa cambia adesso con la rosa allargata, dopo gli innesti di gennaio?
“Ci sono più possibilità di scelta per l’allenatore, possiamo fare meglio, ma evitiamo i voli pindarici. Non contano i nomi, ma la sostanza. Le avversarie? I conti si fanno alla fine”.
Come ha reagito la squadra alla beffa di Bari?
“Il 2-2 ha lasciato l’amaro in bocca, inutile girarci su. Se la rigiochiamo 354 volte non ci recuperano mai due gol, ma è successo al Milan nella finale di Champions di farsi rimontare tre reti in un quarto d’ora, figurarsi se non può capitare a noi. Comunque i ragazzi ci sono. La mia adrenalina è quella che ha la squadra, vedrete domani sera”.
Cosa la preoccupa di più, in questo momento? C’è un reparto in particolare?
“Sì, quello ospedaliero. Comunque, non siamo abituati a lamentarci”.
Stellone come sta?
“L’avete visto con la casa, no? Era in campo, quindi non mi preoccupa”.
Che partita sarà quella contro l’Arezzo?
Certo quell’Abbruscato…
“Lo so dovete volete arrivare… Parlatene voi, io parlo solo dei miei, preferisco”.
Ok, lasciamo stare il mercato. Allora ci dica qualcosa sulla punta di diamante dell’Arezzo.
“Guardate che tutto l’Arezzo è pericoloso, perché è guidato bene da un tecnico che apprezzo come Gustinetti, ha gente di qualità. Tutti parlano dei due davanti, Floro Flores e Abbruscato, ma io vi cito un certo Barbagli, che magari non conoscete: gioca a sinistra ed è davvero pericoloso”.
Le condizioni del Delle Alpi la preoccupano?
“E’ peggiorato molto in questo periodo, ho visto come era domenica pomeriggio quando ha giocato la Juve, figurarsi di sera. Ma noi che siamo abituati a lavorare qui, al Delle Alpi non ci sono problemi… Certo, non era stato male fare la rifinitura a Corato, venerdì, allenandosi su un prato bello verde, pulito e una temperatura più mite. Detto questo, non cerchiamo scuse, parlando del campo ”.
Come ha visto Lazetic?
“Bene, ha la condizione e lo smalto per fare bene i 90 minuti, visto che arrivava da una squadra dove giocava spesso”.
E Vryzas?
“Sta crescendo molto, lo vedo da come si muove in allenamento. E per una punta è fondamentale”.
La partita di domani segna l’inizio di un mese di fuoco.
“Sapete che io sono abituato a parlare basandomi sui numeri. Ci attendono 6 gare in 26 giorni, cioè una ogni 4,3 giorni. Per questo, sarà importante dosare le energie e fare il giusto turnover. Cu sarà spazio per tutti”.
Cosa si attende da questo ciclo di partite?
“Ci attendono delle battaglie, quello che voglio è un Toro che giochi da Toro, capace di andare su tutti i campi e farsi valere”.
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