toro

De Biasi ‘Preferisco contestino me’

Gianni De Biasi ha parlato con i giornalisti, ritornando sulla gara con la Ternana e anticipando i temi di quella con il Piacenza, mentre una rappresentanza di tifosi granata contestava il tecnico, apponendo...

Redazione Toro News

"Gianni De Biasi ha parlato con i giornalisti, ritornando sulla gara con la Ternana e anticipando i temi di quella con il Piacenza, mentre una rappresentanza di tifosi granata contestava il tecnico, apponendo all’interno del campo d’allenamento di Orbassano uno striscione significativo: “De Biasi vattene!”. Il mister si è velocemente soffermato sull’accaduto, prima di raggiungere la squadra in palestra e poi andare in campo.

"Mister De Biasi, le era mai capitato un episodio analogo?

"‘In verità no, mai! Ma non lo ritengo un fatto molto eclatante. Ad ogni modo è molto meglio che contestino me che non qualche mio giocatore; tutto sommato sono gli stessi tifosi che due mesi fa intonavano cori, inneggiando il mio nome’.

"Ha rivisto la partita di sabato?

"‘No, non l’ho rivista, ma l’ho ben stampata nella mente’.

"Rifarebbe le stesse scelte?

"‘A posteriori, quando i risultati sono negativi, è chiaro che nessuno risponderebbe di sì, sarebbe autolesionismo; tuttavia rinnego solo per com’è andata a finire. Ho fatto scelte analoghe nella gara interna col Catanzaro, solo che allora le cose andarono meglio. Anche con la Ternana volevo tutelare un risultato per noi fondamentale, è andata male, ma ho cercato di fare gli interessi della squadra’.

"Forse i giocatori non hanno applicato le sue direttive o non le hanno capite?

"‘Io avevo dato disposizione di giocare a 3 dietro, con un centrocampo a 4 e Rosina dietro le 2 punte; giocando così abbiamo preso il gol, è vero, ma abbiamo anche collezionato la palla-gol più clamorosa con Abbruscato e Stellone, chiaro che se sbagli, prima o poi paghi’.

"La Ternana è apparsa molto inoffensiva fino all’ingresso di Melara, era una mossa così indispensabile?

"‘Non avrà costruito molto, ma aveva un atteggiamento tutt’altro che rinunciatario, diverso da quello del Catanzaro che era venuto qui per non giocare. Non volevo correre rischi e ho pensato che una situazione di difesa 3 contro 2 fosse più sicura che non 2 contro 2’.

"Per vedere un Toro, comunque discreto nonostante il risultato, c’è stato bisogno della vecchia guardia, è forse un’ammissione di fallimento della campagna acquisti?

"‘Assolutamente nessun fallimento! Al momento mi servivano quelli che sono scesi in campo, non significa che chi è rimasto fuori sia stato bocciato e non possa tornar utile d’ora in avanti’.

"Un giocatore come Ferrarese, però, potrebbe vedere la sua esclusione da una gara confacente alle sue caratteristiche come un segnale…

"‘Io non lancio alcun tipo di segnale, a parte quello che bisogna mettere la squadra davanti alle motivazioni personali. Io penso sempre al bene della squadra e voglio che i miei giocatori facciano lo stesso; bisogna accettare di non giocare, di entrare e di essere sostituiti, se non lo si accetta, il gruppo ne risente. Nelle difficoltà bisogna dimostrarsi persone di valore, quando tutto va bene è troppo facile’.

"Quanto è squadra il Torino adesso da 0 a 10?

"‘Non lo so, ma ripeto: è adesso che io valuto le persone, nel momento di difficoltà’.

"A Piacenza dovrà fare i conti con assenze importanti…

"‘Abbiamo delle defezioni? Bene, ovvierò! Non sono uno che si piange addosso e poi non sono da solo’.

"Già, con lei c’è anche il Presidente Cairo, che ha dimostrato saggezza, pur essendo appena entrato nel mondo del calcio, concedendole fiducia, non lasciandosi prendere dal panico…

"‘Chi ha cambiato, poi è tornato sui suoi passi (Modena, Bologna ndr). E’ molto meglio lavorare con chi ti parla, ti sta insieme, ti conosce, che non con chi ti giudica solo per i risultati del sabato’.

"Sabato dovrà rinunciare a Balestri e Ardito. Cambierà il modulo?

"‘Non lo so (uscendo)’.