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De Feudis, il faticatore invisibile

di Ivana Crocifisso

Ci sono giocatori per cui si sprecano fiumi di inchiostro, c’è chi sbaglia, chi segna, chi subisce critiche, chi viene osannato. Ma spesso c’è anche chi passa quasi...

Redazione Toro News

di Ivana Crocifisso

Ci sono giocatori per cui si sprecano fiumi di inchiostro, c’è chi sbaglia, chi segna, chi subisce critiche, chi viene osannato. Ma spesso c’è anche chi passa quasi inosservato, non perché non svolga al meglio il suo compito ma perché il ruolo da lui ricoperto lo porta a faticare un po’ nell’anonimato. Dei due ‘De’ (come vengono comunemente chiamati i due della mediana granata) è quello meno appariscente. De Feudis è arrivato all’improvviso nelle ultime ore che precedevano la chiusura del mercato estivo. Non ha avuto modo di fare la preparazione con la squadra granata e di assimilare sin dall’inizio gli schemi di Lerda, ma il centrocampista ex Cesena (con cui, ricordiamolo, il giocatore ha centrato la promozione dei romagnoli nella massima serie) ha saputo convincere quasi subito il tecnico a puntare su di lui.

All’inizio di questo campionato sembrava che Franco Lerda gli preferisse Paolo Zanetti. In realtà, fatta eccezione per le prime due gare di fine agosto (non era ancora in granata), il fatto che a Giuseppe De Feudis sia stato preferito qualche volta Zanetti, schierato in un paio di occasioni titolare, dipendeva dagli acciacchi dell’ex Cesena più che da una preferenza per l’altro centrocampista.

Anche De Feudis, come il suo reparto e non solo, ha subito il momento che potremmo bonariamente definire ‘di rodaggio’ che la squadra ha attraversato fino alla gara con il Frosinone. Da allora in poi, lasciando da parte i risultati positivi, sono state le prestazioni, specie del centrocampo, ad essere convincenti. Reggina, Piacenza e Siena su tutte, avversarie contro le quali finalmente il duo De Vezze-De Feudis ha mostrato di essere ormai collaudato. Nessun gol, al contrario del vicino di banco, ma tanta sostanza unita a tanto lavoro sporco. In fondo Lerda aveva avvisato: è un modulo, quello utilizzato, che non prevede un vero e proprio regista e che è decisamente offensivo, con i due mediani chiamati a fare gli straordinari. Cosa da cui De Feudis, del resto, non si è mai sottratto.

(Foto M. Dreosti)