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De Vezze: ”Ho vissuto situazioni ben peggiori”

La sala stampa del centro Sisport è gremita di cronisti nell'attesa del centrocampista romano Daniele De Vezze, che - assicurano - arriverà a momenti.

Non accenna intanto a smettere la pioggia che sta cadendo fitta ed...

Stefano Rosso

La sala stampa del centro Sisport è gremita di cronisti nell'attesa del centrocampista romano Daniele De Vezze, che - assicurano - arriverà a momenti.

Non accenna intanto a smettere la pioggia che sta cadendo fitta ed incessamente su Torino da stamattina e che, presumibilmente, farà da teatro alla sfida della truppa di Lerda contro gli Allievi regionali di Calamita che si terrà alle 15 al termine della conferenza stampa.

Questo 2011 è iniziato con pochissimi punti raccolti: cosa succede? "Se lo sapessimo non ne avremmo fatti così pochi. A parte gli scherzi anche per noi è difficile da spiegare perchè ci eravamo lasciati sulla serie positiva di risultati ed inspiegabilmente si è ribaltato tutto".

E' un problema di testa o di gamba? "Vanno di pari passo, se la testa va male anche la gamba va di conseguenza".

Ci sono differenze rispetto all'assetto ed agli equilibri che avevate nei mesi di novembre e dicembre quando il Torino sembrava girare? "Il modulo è quello che voi - i giornalisti, ndr - sponsorizzate da tempo e comunque è quello col quale abbiamo sempre giocato. A parte Sassuolo e Crotone, dove abbiamo giocato diversamente, abbiamo sempre fatto tutto allo stesso modo. Sgrigna gioca largo? No, è successo solo a Novara perchè avevamo preparato la partita in un certo modo e gli esterni dovevano restare larghi".

Il giocatore, poi, apre una parentesi in cui si lamenta del trattamento riservato alla squadra dai cronisti: "Avete visto un'altra partita rispetto a quella che ho visto io. Se aveste analizzato la partita avreste dovuto riconoscere che il Novara ha giocato solo 10' e poi non hanno più superato la metà campo".

Eppure si ricordano tre super parate di Rubinho: "Me le ricordo, le ho viste anch'io. Ma in una la palla è passata sotto le gambe di Angelo (Ogbonna), per il resto abbiamo perso la bussola solo subito il gol; noi lavoriamo qui tutti i giorni per cui sappiamo bene cosa sta succedendo".

La squadra però è molto al di sotto delle aspettative: "Bisogna però analizare attentamente partita per partita: se si vuole giudicare il periodo ci meritiamo un 2, ma se analizziamo la singola partita, contro il Novara, ho visto una buona prestazione. L'unica gara in cui veramente non c'eravamo è stata Sassuolo, ma solo quella".

Il tempo però passa e la classifica è sempre più testa: "Guardarla adesso sarebbe deleterio ed inutile. Ma noi giocatori ce la mettiamo tutta sempre in campo, se va male noi non siamo felici nè festeggiamo: io quando perdiamo non dormo la notte, lunedì ho dormito solo un'ora dopo la partita col Novara".

Guardando le statistiche, però, il Toro spesso deve passare in svantaggio prima di reagire, costruisce ma non capitalizza e ha difficoltà a segnare più di un gol: "Non voglio parlare di sfortuna, ma ci vanno sempre comunque tutte piuttosto storte. Non ho ancora sentito di altre squadre che non siano riuscite a vincerne almeno una con un'episodio: anche col Sassuolo, il loro vantaggio è nato sulla prima punizione che hanno tirato, e se Antenucci l'avesse messa dentro ad inizio secondo tempo sarebbe stata tutt'un'altra gara. E col Siena? Fino a 5' dal termine non avevano mai visto la porta".

Nel calcio, però, quando non arrivano i risultati si tende ad intervenire sull'allenatore: come siete nei confronti di Lerda? "Assolutamente l'allenatore non c'entra. Lui vive di calcio e mangia calcio, passa le giornate qui - in Sisport, ndr - senza mai tornare a casa per guardare i filmati e studiare con lo staff il modo per farci rendere al meglio in campo: siamo tutti coesi ed abbiamo pienissima fiducia in lui".

Il mercato può aver influito sulla vostra situazione? "Credo in realtà che l'unica cosa che potrebbe averci penalizzato, ma senza cercare scuse, è stata all'1% la sosta".

In 300 partite da professionista, come ti eri presentato alla presentazione, hai già vissuto situazioni difficili e problematiche da cui è difficile uscirne? "Sono persino retrocesso. Per cui situazioni, anche peggiori, ne ho ben vissute. In quei casi però i problemi erano più palesi".

Sabato c'è il Pescara, la partita della svolta per voi e per Lerda? "Non mi piace dire queste cose perchè sono frasi fatte e non hanno senso. L'allenatore è bravo e non è giusto che paghi".

La conferenza si è conclusa: il giocatore si è mostrato molto agguerrito nel confronto coi giornalisti, lamentando l'eccessivo disfattismo che aleggia attorno alla squadra ed al periodo del Toro e ha fatto quadrato attorno all'allenatore, difendendone a spada tratta fiducia e capacità.

(foto: M.Dreosti)