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Di nuovo il nulla

di Alessandro Salvatico

Al rientro sul terreno di gioco dopo l’intervallo, nell’Atalanta vanno in campo Peluso e Doni; nel Torino non va in campo nessuno.
Questa potrebbe...

Redazione Toro News

"di Alessandro Salvatico

"Al rientro sul terreno di gioco dopo l’intervallo, nell’Atalanta vanno in campo Peluso e Doni; nel Torino non va in campo nessuno.Questa potrebbe essere una nota di cronaca, a fine gara. Il secondo tempo dei granata, infatti, è stato di una pochezza unica, è stato il nulla; i pochi che nella prima frazione avevano dato segni di vita si sono arresi all’abulia generale, e sono stati 45 minuti di confusione, di abbozzi, di scoramento.

"Ma la cosa peggiore, di gran lunga peggiore di tutte, è che i tifosi granata la conoscono già, questa situazione. L’hanno già vista, e non una volta sola, quest’anno. L’abbandono anticipato del terreno di gioco (anticipato di 45 minuti) da parte del Torino non è figlio di mancato impegno, di scarso attaccamento alla causa o di ammutinamenti vari, tanto per mettere le mani avanti ed anticipare dietrologie e pensieri neri che potrebbero sprecarsi come spesso accade in questo ambiente; la squadra, l’ha dimostrato nelle ultime settimane, non sarà un club di vecchi cuori granata, ma è unita e concentrata su un obiettivo comune. A livello individuale, anche nel derby sono state apprezzate diverse prestazioni convincenti e sopra le righe.

"No, il nuovo nulla visto ieri è figlio di situazioni tecniche ed equivoci tattici, e neppure nuovi. A volte, nel recente passato, mascherati dalla grinta, dalla zampata di qualche difensore, ma sempre presenti e ieri non aiutati da quel pizzico di fortuna di cui pure l’allenatore lamenta la mancanza. Perché, per inciso, tutto si è visto nei secondi 45 minuti di Bergamo, tranne fortuna e sfortuna: si è visto una squadra che ha continuato a giocare -nulla di straordinario- e una che non sapeva farlo. No, comunque, il Torino ha ripresentato questioni irrisolte, come una coppia d’attacco quanto mai slegata dal centrocampo, un centrocampo a 4 “monco” di un esterno sinistro (perché in panchina; è entrato dopo un’ora, Gasbarroni) e bloccato, senza inserimenti in zona-gol.

"Difficile trovare scusanti a tanta pochezza, lo schema annunciato tempo addietro -e ribadito ancora recentemente- “pensiamo a difenderci, ché davanti siamo bravi e prima o poi un gol lo facciamo” parrebbe non essersi dimostrato adatto alla Serie A. Come detto, non sembra possibile andare a cercare colpe in un presunto scarso impegno da parte dei giocatori in campo: la confusione e le intenzioni sono due cose diverse. E anche andare a cercare le ragioni nel mercato invernale sembra davvero tentativo risibile: il Chievo non sta certo risalendo la classifica in virtù degli acquisti di Gennaio. Dire che bisogna ottenere tre punti contro la Sampdoria, tra due settimane, è come sottolineare l’ovvio; da più parti si alzano voci che chiedono soluzioni drastiche e immediate alla società, che pare orientata invece a concedere un’ulteriore chance per centrare quella vittoria che è arrivata una sola volta nel 2009 e che dovrà invece diventare quasi un’abitudine, da qui alla fine, per evitare di mancare l’obiettivo.