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Diana: ‘Non abbiamo mai giocato tranquilli’

Non si sottrae a nessuna domanda, Aimo Diana, così come non risparmia una goccia di sudore in campo. Affronta ogni argomento con grinta e spigliatezza, dal passato recente e bruciante al futuro da decifrare, al presente...

Redazione Toro News

Non si sottrae a nessuna domanda, Aimo Diana, così come non risparmia una goccia di sudore in campo. Affronta ogni argomento con grinta e spigliatezza, dal passato recente e bruciante al futuro da decifrare, al presente da giocare. E Diana è pronto: pronto a giocare dando il massimo. Dà assicurazioni in questo senso anche relativamente a tutto il gruppo: speriamo.ARIA NUOVA. Il giocatore riprende il pensiero presidenziale relativo al pensare positivo che deve caratterizzare il Torino in questo finale di stagione: “Ovvio che il cambio d'allenatore dà una scossa importante, il cambiamento di per sé stesso. Anzi, anche per questo si fa: per dare una scossa all'ambiente, ed è vero che la dà, la prestazione di domenica lo conferma, una prestazione molto più bella di quelle dell'ultimo mese, per lo meno. Il Presidente dice di pensare positivo? Pensare positivo è il minimo, se ci abbattessimo non ne usciremmo più. L'abbiamo sempre avuto, il pensiero positivo, anche con Novellino: aspettavamo arrivasse la vittoria che avrebbe cambiato il corso delle cose, ci speravamo. Poi purtroppo non è arrivata. E mi spiace. Mi spiace molto. Spiace, per il Mister che è andato via. Ora però siamo a disposizione assoluta di De Biasi”.DELUSIONE. Ma se si chiede al laterale quali sono i motivi del campionato granata al di sotto delle aspettative, ecco che lo stesso calciatore se lo chiede ma non sa rispondere: “Non sappiamo il perchè di questa situazione, questi sono grandi dubbi e grandi domande che anche noi ci facciamo. Perchè dopo le famose 8 partite utili che abbiamo fatto in cui abbiamo ottenuto anche risultati importanti (e meno male che le abbiamo fatte, visto che ora ci permettono di avere quei 4 punti di vantaggio), ci siamo chiesti anche noi cosa può essere che non va. Grosse riflessioni le abbiamo fatte su un paio di partite: quella di Cagliari, dove siamo entrati in campo un po'...dove non siamo entrati in campo, e quella di Genova, diciamo il secondo tempo di Genova. Perchè per il resto, anche le altre sconfitte, con il Milan, l'Udinese, anche con l'Empoli... Anche per i tifosi vorremmo trovare spiegazioni, per queste che sono proprio figuracce. Noi ci chiediamo e non capiamo. Sei sconfitte in sette partite...sembra incredibile”.DISCESA LIBERA. Ad un periodo positivo ne è seguito uno disastroso, con 3 punti su 21. Diana non se lo aspettava. “Quando sono arrivato, eravamo in un periodo di rilancio, non c'era nessun presagio di una situazione del genere. L'anno scorso si è vissuta una situazione simile, mi pare: i compagni ne parlano e fanno paragoni, io mi chiedo: come mai a Torino, ad Aprile, ogni anno si soffre così? Non dovrebbe essere questa la realtà del Toro. Roma-Torino come l'anno scorso: magari! Abbiamo l'acqua alla gola, ma per lo meno siamo più consapevoli, dopo la partita con l'Inter. Che ci ha portato zero punti; ma che è servita per il morale e per la testa”.A ROMA. L'ex-rosanero non si fa molte illusioni sull'atteggiamento dei giallorossi: “Non si può pensare che la Roma sia distratta perchè si parla di un nuovo proprietario, perchè manca Totti... Se non c'è Totti c'è Vucinic. Anzi, il loro allenatore è una persona intelligente, che ha fatto la gavetta, non lascerà nulla al caso. Loro hanno la Juventus dietro? Sì, però noi non vogliamo andare in Serie B. Avremo anche più rabbia che con l'Inter. Stiamo preparando la gara come abbiamo preparato quella con l'Inter, esattamente le stesse cose. Poi in campo bisogna vedere se ci riusciamo. Sarà importante anche l'atteggiamento della Roma, più aggressivo o meno, perchè anche a Cagliari e Genova siamo andati in campo pensando 'ammazziamo la partita', poi il campo dà altre risposte.TRANQUILLITA'. A Roma bisognerebbe mantenere la concentrazione mostrata con l'Inter, ma dare sèguito alle buone prestazioni è parso sempre particolarmente difficile, quest'anno, per il Toro: “Dare continuità è stato il nostro problema, è vero, è il punto. Facciamo un mea culpa per questo. Non abbiamo mai dato la sensazione di essere una squadra che gioca con tranquillità. Quando vediamo una squadra come il Genoa, che ha qualche punto in più in classifica e gioca tranquilla, ci fa invidia. Vorremmo essere noi a poter giocare così. Se la classifica fosse un po' migliore, giocheremmo un calcio molto migliore, invece così dobbiamo “raspare” punti, come diciamo noi. Ma a Roma venderemo cara la pelle. Anzi, carissima”.WAN/1. Il rinforzo granata di Gennaio è stato molto legato a Novellino. “Non ho ancora sentito l'ex-Mister, in questi giorni non mi pare il caso: ho sentito i suoi collaboratori. Lo chiamerò la settimana prossima. Per me, è il più bravo allenatore che ho avuto. Per usare le sue parole, dopo tanti anni ha 'sbagliato un calcio di rigore'. Io spero torni presto ad allenare, perchè se lo merita, e perchè io ho una grandissima stima di lui. Come ce l'ho per il nuovo allenatore. Probabilmente ha patito il fatto che pensava di venire a Torino, dopo un'annata non positiva per i granata, e di portare risultati importanti. Negli ultimi due mesi poi, sempre un piccolo litigio, una cosa che non andava...Lui ha una personalità molto, molto forte, i risultati non arrivavano e lui ne ha sofferto. Lui è così, 'di pancia', poi scarica tutto in campo, io lo conosco bene, è così. A Genova aveva ottenuto grandi risultati in questo modo, pensava di fare lo stesso anche qua. Però altre cose non c'entrano, l'ambiente, i giocatori che non erano quelli che voleva... Questo no: quando è venuto, sapeva che squadra avrebbe trovato”. WAN/2. Personaggi in cerca di polemica hanno cercato, nell'esonero dell'allenatore, dietrologie che escludessero il semplice scarso ottenimento di risultati. Le parole di Diana al proposito sono chiare e non interpretabili. “Fronda? Macché. Se lui ha pensato questo, ma non credo, mi spiacerebbe per lui. Io comunque sono arrivato a Gennaio e non ho visto niente di tutto ciò. Chiaro che poi siamo 25 giocatori, non tutti possono giocare e qualcuno è più scontento; ma altrove ho visto giocatori non salutarsi per tutto l'anno, e vincere il campionato. No, tutti hanno dato tutto per lui, e lui ha dato tutto per noi”.CHE PIAZZA. Qualcuno pensa che Torino sia una piazza in cui si soffre particolarmente, ma il centrocampista bresciano non la vede così. “Grandi differenze ambientali tra Torino ed altre piazze non ne trovo. In ogni città, dopo tot partite perse c'è contestazione, e la stampa critica. E' normalissimo. Qui, di particolare, senti il tifoso proprio legato alla maglia, legato anche nelle difficoltà, in un modo fortissimo. Anche quando ci hanno contestati: ecco, qui al campo sono venuti e c'è stata contestazione forte, poi già all'uscita ci davano lettere con scritto 'Forza ragazzi'...”. Piuttosto, il giocatore sta iniziando a conoscere davvero gli innamorati di Toro: “Mi sta soprendendo, il tifoso granata, mi raccontavano già prima di questo legame, ed è così. Anche in città, la gente ci ferma, ci incoraggia, poi ci dice 'Prendetevi i vostri fischi, ma non andiamo in B'. L'altra sera ero in un club, ad Almese, e tutti mi ricordavano che il 3 Maggio andremo a Superga (andiamo un giorno prima): è l'argomento principale, te ne parlano tutti”.SALVEZZA. Ad ogni costo. “La salvezza per l'onore cittadino, ma per l'onore di tutti: chi vuole andare in Serie B? Chi vuole nel suo curriculum una retrocessione in B? Anche chi è in prestito, nessuno vorrebbe una cosa del genere. Io ho voluto venire definitivamente qui, ho insistito per venire in forma definitiva: figuratevi se posso accettare una retrocessione. Ci si salva per l'onore di tutti. Senza parlare di discorsi economici, ci sono anche quelli ma li fa la società. Nessuno dice 'chi se ne frega', questo è sicuro”.