"di Alessandro Salvatico
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Diana, non importa dove
di Alessandro Salvatico
Viene da chiedersi come possa essere stato tanto sottovalutato, al momento dell’acquisto, l’arrivo di Aimo Diana in granata....
"Viene da chiedersi come possa essere stato tanto sottovalutato, al momento dell’acquisto, l’arrivo di Aimo Diana in granata. Contestualizzando, è in fondo comprensibile: si trattava di giorni difficili per il tifoso, allettato dalla prospettiva-Rolando Bianchi, sfumata poi insieme all’acquisto di un qualsiasi attaccante, e prevalevano delusione e timore. Ma i sentimenti non erano certo legati al valore del giocatore che invece arrivò (insieme a Marco Pisano). Il curriculum di Diana parla chiaro: è un curriculum importante, Parma, Sampdoria, Palermo, Coppa UEFA, Nazionale. La società granata fu brava a procurarsi un giocatore del suo livello nel momento migliore: sborsò 1,8 milioni di euro a Zamparini, che solo 18 mesi prima per averlo aveva pagato 2 milioni più i cartellini interi di Terlizzi e Bonanni. Ma il periodo attraversato dal laterale era difficile e pieno di ombre più che di luci, probabilmente, come detto, il momento migliore per ottenerlo ad un prezzo favorevole.
"Non ci ha messo molto, Diana, a rilanciarsi. Già alla seconda partita affronta il suo passato recente, e lo trafigge (Torino-Palermo 3-1). Salvo qualche raro e più che ammissibile calo, da lì in avanti sarà uno dei più continui della truppa, dal rendimento costante (e tendente verso l’alto) a dare concretezza dove non era riuscito Lazetic. Un altro goal decisivo (a Catania) a sancire uno dei talenti principali di Aimo: quello negli inserimenti, quanto mai prezioso in una squadra dove tale capacità latita e dove i centrocampisti sono sostanzialmente bloccati e segnano poco o mai (due stagioni fa, i componenti la mediana non realizzarono nemmeno un gol).
"Talento che potrebbe venire mortificato dalla sua nuova/vecchia posizione tattica: De Biasi lo sta infatti schierando spesso come terzino in queste amichevoli estive, e non potrebbe fare altrimenti, se è vero che Colombo può ambire ad un ruolo di buon comprimario e che non ci sono valide alternative dopo le cessioni di Comotto e di Motta. La posizione sulla linea della difesa è quella che Diana ricopriva anni fa. Inoltre, un’altra delle sue grandi doti è proprio la poliedricità: schierato come interno destro da De Biasi nel finale di stagione, il ragazzo è però partito come libero nelle giovanili e come tale ha esordito in prima squadra a Brescia, salvo venire spostato dopo poche apparizioni al centro del campo; in seguito cambiò radicalmente spostandosi in fascia, come terzino appunto, ma fu con l’avanzamento ad ala, operato da Novellino alla Sampdoria, che Diana esplose. E’ in quella posizione che ha dato il meglio e ha raggiunto la Nazionale.
"A prescindere dal ruolo, che dipenderà anche dalle ultime mosse di mercato operate da Cairo e Pederzoli, il Torino ha in casa un giocatore importante. A 30 anni, Diana ha la giusta esperienza per fronteggiare ogni situazione, e la forza atletica per dare ancora il meglio di sé. Lo sa dare in ogni ruolo.
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