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Dietro alle quinte dell’Euganeo

di Stefano Rosso - Se a memoria d'uomo in tribuna stampa nessuno ricordava di aver assistito ad episodi analoghi a quelli che hanno caratterizzato la sospensione di Padova-Torino e successivamente nei corridoi degli spogliatori...

Stefano Rosso

di Stefano Rosso - Se a memoria d'uomo in tribuna stampa nessuno ricordava di aver assistito ad episodi analoghi a quelli che hanno caratterizzato la sospensione di Padova-Torino e successivamente nei corridoi degli spogliatori lo stesso Rino Foschi, diesse dei biancoscudati, per legittimare il successo della propria compagine andava a scavare nei ricordi scomodando un aneddoto che lo voleva in Brasile assieme al milanista Ariedo Braida per osservare Thiago Silva - anche se, per la cronaca, quella partita terminò regolarmente dopo 40' di attesa al buio - il blackout che ha lasciato al buio la sfida tra le regine della serie B contiene numerosi retroscena interessanti, dal riscaldamento del giovane Oduamadi fino ai dialoghi stessi dei giocatori passando per le persone rimaste bloccate negli ascensori dello stadio Euganeo.

Al di là dei problemi all'impianto elettrico avvenuti ben prima dell'inizio della partita, con alcuni colleghi giornalisti sospesi a mezz'aria negli elevatori dell'impianto, i primi sentori che l'episodio potesse ricapitare erano auspicabili già al 10' del primo tempo quando, con la nebbia e la foschia che si stavano alzando attorno allo stadio, la visibilità in campo stava calando notevolmente ma i riflettori dell'Euganeo tardavano ad accendersi. Per tutta la prima frazione di gioco questi non davano problemi particolari sino al rientro in campo dagli spogliatoi, quando l'arbitro Calvarese faceva rientrare le due squadre nel tunnel degli spogliatoi in attesa che i riflettori venissero ripristinati.

Le luci riprendono l'altalena di potenza, con altri momenti di interruzione del gioco, fino al 25' quando un blackout totale dello stadio - che porta all'accensione delle luci di emergenza sulle gradinate - costringe Verdi ad interrompere forzatamente la sua azione offensiva proprio quando, saltato Renzetti, si apprestava a convergere verso la porta di Perin. L'interruzione dura 8' prima che il gioco possa ricominicare, ma anche alla ripresa delle ostilità avviene una piccola discussione tra i giocatori in campo: Calvarese deve scodellare il pallone e Milanetto vuole restituirlo ai Granata calciandolo dalle parti di Coppola mentre Verdi e D'Ambrosio protestano: ''Ma dai, stavamo attaccando, eravamo in area: mettila almeno in rimessa laterale''.

La situazione si risolve pacificatamente ma s'intuisce che qualcosa potrebbe non andare di nuovo e, se in tribuna stampa si continua ad ironizzare improvvisando un 'toto-corrente' domandandosi quando sarebbe avvenuto il nuovo black-out, sul campo la partita torna seria: Ventura nel tentativo di recuperare il risultato chiama Oduamadi intimandogli di togliersi la tuta per effettuare il suo ingresso in campo. Il giovane nigeriano esegue immediatamente ma non fa in tempo a mettersi a disposizione del tecnico per le indicazioni tattiche che avviene un altro down elettrico, stavolta addirittura più grave del precedente perchè addirittura non funzionano nemmeno le luci d'emergenza. L'arbitro Calvarese sospende definitivamente l'incontro, ma l'incertezza aleggia tra gli addetti ai lavori: in tribuna i giornalisti sono divisi tra chi continua ad aspettare e chi, temendo il protrarsi del blackout, spegne i computer nel tentativo di preservare l'energia elettrica per il dopogara. Incredibilmente però la luce si riaccende quasi per magia e sul campo deserto si scorge, in un angolo, l'esterno nigeriano granata che - nonostante pioggia torrenziale, buio pesto ed compagni già negli spogliatoi - continua imperterrito la sua serie di allunghi nell'attesa della chiamata di Ventura per farlo entrare in partita.

E' simile anche il comportamento del tecnico padovano Alessandro Dal Canto che, al ritorno della luce, si precipita come un fulmine in panchina, salvo poi rendersi conto che oltre ad Oduamadi in campo non c'è nessuno e tornando velocemente verso il tunnel degli spogliatoi, tra un'imprecazione e l'altra si domanda: ''Ma dove sono tutti? Cosa aspettano a rientrare?'' mentre i raccattapalle inzuppati e l'inviato a bordocampo di una nota emittente televisiva si vedono rimbalzati dagli stewart: ''La sospensione è ufficiale? No, finchè non lo annuncia lo speaker all'altoparlante'', come se dovesse decidere lui di propria sponte e non venisse avvertito da qualcuno.

(foto: M.Dreosti)