Blob tra il serio e il faceto di una settimana di chiacchiere calcistiche.
toro
Divinità
Blob tra il serio e il faceto di una settimana di chiacchiere calcistiche.
La notizia è che il premier Silvio Berlusconi, in veste di presidente del Milan, è stato elevato al rango di...
La notizia è che il premier Silvio Berlusconi, in veste di presidente del Milan, è stato elevato al rango di divinità. Scherzi a parte. Berlusconi ha detto che Kakà, protagonista di una telenovela con pochi precedenti, «Resta qui con noi». Salvo altre offerte ancor più spropositate (ma più di 105 milioni è difficile), il brasiliano resterà. Ma Kakà ha spiegato che Dio gli ha indicato la via, «Resta al Milan» gli avrebbe detto. I dubbi sul fatto che Dio e Berlusconi coincidano aumentano sempre più. Ma al di là (Aldilà?) di queste supposizioni, resta il colpo mediatico non indifferente della squadra rossonera, come giustamente fa notare Marco Ansaldo sulla «Stampa». Il presidente rossonero aveva raccontato che era «impossibile rinunciare ai soldi offerti dagli arabi». Poi, dopo poco tempo, ha detto «Kakà rimane al Milan per altri quattro anni perché i soldi non contano». Infatti i soldi non contano, anzi, non si contano. Perché i 105-110 milioni in realtà potrebbero essere molti di meno. Secondo l'«Observer», sarebbero 55. Tant'é che il consigliere dello sceicco miliardario ha anche dichiarato: «Cento milioni sarebbero davvero una cosa ridicola». Anche cento milioni di annunci e smentite sarebbero davvero una cosa ridicola.Secondo un quotidiano nazionale invece, l'idea di formazione iniziale di Novellino «è stata violentemente spazzata dalla più clamorosa epurazione di massa del Toro di Cairo». Esclusi eccellenti: Sereni, Natali e Bianchi. Rosina invece ha giocato con la Roma, ma pare che il quotidiano non se ne sia avveduto: «I senatori traditi rompono la tregua con Monzon». Scelte fatte anche da De Biasi - esclusione di Sereni a parte - ma nessuno si era mai sognato di chiamarle «epurazioni di massa». Ora però c'è quel Mister X che noi tutti credevamo fosse il "cattivo" dell'Uomo Tigre, e che invece pare sia un tizio col desiderio di comprarsi il Toro per farne il proprio giocattolo. Perché non inasprire un po' i toni? Ancora domenica, il suddetto giornale titolava: «Toro-Roma, sullo sfondo il fantasma di Mister X». Ma di Mister X nessuna traccia. Evidentemente, dopo aver dichiarato che «Il Toro deve tornare a indossare la maglia granata» (daltonismo?) e che verrà introdotta la figura di un «responsabile per i rapporti con la tifoseria» ma anche di un «responsabile per la sicurezza nell'impianto sportivo» (e noi che eravamo convinti ci fossero già!), Mister X avrà pensato di non farsi più vivo. Ora che è arrivato Foschi, non sembra ci sia il rischio di "delegittimare Pederzoli". Qui, l'unica delegittimazione che ci è sembrato di vedere, è quella tentata ai danni di Cairo, e non certo da parte di un membro della società.
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Blob tra il serio e il faceto di una settimana di chiacchiere calcistiche.
La notizia è che il premier Silvio Berlusconi, in veste di presidente del Milan, è stato elevato al rango di...
La notizia è che il premier Silvio Berlusconi, in veste di presidente del Milan, è stato elevato al rango di divinità. Scherzi a parte. Berlusconi ha detto che Kakà, protagonista di una telenovela con pochi precedenti, «Resta qui con noi». Salvo altre offerte ancor più spropositate (ma più di 105 milioni è difficile), il brasiliano resterà. Ma Kakà ha spiegato che Dio gli ha indicato la via, «Resta al Milan» gli avrebbe detto. I dubbi sul fatto che Dio e Berlusconi coincidano aumentano sempre più. Ma al di là (Aldilà?) di queste supposizioni, resta il colpo mediatico non indifferente della squadra rossonera, come giustamente fa notare Marco Ansaldo sulla «Stampa». Il presidente rossonero aveva raccontato che era «impossibile rinunciare ai soldi offerti dagli arabi». Poi, dopo poco tempo, ha detto «Kakà rimane al Milan per altri quattro anni perché i soldi non contano». Infatti i soldi non contano, anzi, non si contano. Perché i 105-110 milioni in realtà potrebbero essere molti di meno. Secondo l'«Observer», sarebbero 55. Tant'é che il consigliere dello sceicco miliardario ha anche dichiarato: «Cento milioni sarebbero davvero una cosa ridicola». Anche cento milioni di annunci e smentite sarebbero davvero una cosa ridicola.Secondo un quotidiano nazionale invece, l'idea di formazione iniziale di Novellino «è stata violentemente spazzata dalla più clamorosa epurazione di massa del Toro di Cairo». Esclusi eccellenti: Sereni, Natali e Bianchi. Rosina invece ha giocato con la Roma, ma pare che il quotidiano non se ne sia avveduto: «I senatori traditi rompono la tregua con Monzon». Scelte fatte anche da De Biasi - esclusione di Sereni a parte - ma nessuno si era mai sognato di chiamarle «epurazioni di massa». Ora però c'è quel Mister X che noi tutti credevamo fosse il "cattivo" dell'Uomo Tigre, e che invece pare sia un tizio col desiderio di comprarsi il Toro per farne il proprio giocattolo. Perché non inasprire un po' i toni? Ancora domenica, il suddetto giornale titolava: «Toro-Roma, sullo sfondo il fantasma di Mister X». Ma di Mister X nessuna traccia. Evidentemente, dopo aver dichiarato che «Il Toro deve tornare a indossare la maglia granata» (daltonismo?) e che verrà introdotta la figura di un «responsabile per i rapporti con la tifoseria» ma anche di un «responsabile per la sicurezza nell'impianto sportivo» (e noi che eravamo convinti ci fossero già!), Mister X avrà pensato di non farsi più vivo. Ora che è arrivato Foschi, non sembra ci sia il rischio di "delegittimare Pederzoli". Qui, l'unica delegittimazione che ci è sembrato di vedere, è quella tentata ai danni di Cairo, e non certo da parte di un membro della società.
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