Alessandro Salvatico - Peccato che, a fine gara al “Braglia”, Giampiero Ventura fosse troppo arrabbiato a causa di altro (piccoli avvenimenti extracalcistici avvenuti il giorno prima) per permetterci di capire davvero il suo pensiero in merito alla partita che si era appena conclusa. L'abbiamo visto infuriato lanciare improperi al vento in occasione del calcio di rigore, ma anche altri frangenti l'hanno visto insoddisfatto. Eppure sia concesso dire -per una volta!- che anche lui, il tecnico che sta riportando il Toro alla conquista, prima ancora che della Serie A, dell'onore perduto, anche lui ieri ha commesso errori.Siamo umani, chi non sbaglia? A Mister Libidine accade molto di rado, ma accade. Se la formazione iniziale era quella anticipata unicamente (permettetecelo) da Toro News, nel corso del match e specialmente nella ripresa é stato evidente a tutti che era il momento di operare ritocchi; soprattutto, inserendo un centrocampista in più (Vives) andando ad aiutare una mediana che non prendeva più un pallone. Ecco, sia permesso dire che abbiamo intravisto una punta di presunzione nel non cambiare nulla, quasi per non “sporcare” un'immagine di integerrimi offensivisti, a dispetto di quanto gli occhi di qualunque osservatore stavano osservando con il passare dei minuti a Modena.Ma se c'é chi compie errori di cui non si avrà mai la controprova (uno dei pochi vantaggi del mestiere di allenatore: sempre discusse le loro scelte, ma mai dimostrabile che il contrario sarebbe stato meglio), c'é chi ne commette di smaccatamente grossolani, enormi, imperdonabili. Ovviamente ci riferiamo al regalo di Natale offerto a Modena e ai modenesi da Kamil Glik, e impacchettato da Nando Coppola. Forse, ad un'analisi a freddo, figlio anche -e sottolineiamo “anche”- della situazione tattica che si era venuta a creare, e che metteva pressione alla trequarti difensiva del Torino; ma quella commessa dal polacco é un'asinata bella e buona.Errori poi di Bianchi, buono sotto porta come solo a Natale si può essere, errori di Gallione, che gli episodi in campo col binocolo.Le colpe meno evidenti, da inserire nella confessione pre-natalizia, sono però di tutti o quasi, nel momento in cui i granata hanno affrontato l'avversario tecnicamente più modesto incontrato finora, e hanno -parola di Alen Stevanovic- ad un certo punto peccato di sufficienza. E non possono farlo, non quando si é a metà scarsa del cammino, con innumerevoli punti ancora da conquistare prima di potersi considerare minimamente tranquilli. Proprio perché davanti ad una formazione tanto modesta e sfiduciata, é grave per il Toro non aver messo in campo la cattiveria che ci vorrebbe sempre, quella che si usa contro le avversarie più forti e motivanti, atteggiamento in parte legittimato dal mister che inserendo un rinforzo in copertura (Vives) avrebbe mandato il messaggio “stringiamo i denti e cerchiamo di portare a casa questi tre punti, anziché specchiarci”.Sono cadute dalle quali un gruppo forte può riprendersi immediatamente; a patto che, con l'anno nuovo, il tempo dei regali sia veramente finito, così come l'esigenza di essere buoni. I tifosi rivogliono un Toro cattivo.
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E’ arrivato Babbo Natale
Alessandro Salvatico - Peccato che, a fine gara al “Braglia”, Giampiero Ventura fosse troppo arrabbiato a causa di altro (piccoli avvenimenti extracalcistici avvenuti il giorno prima) per permetterci di capire...
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