di Edoardo Blandino
toro
E se finisse male…?
di Edoardo Blandino
Premessa: lungi da noi l’idea di portare sfiga. Eppure a questo punto del campionato, viste le partite mancanti, la posizione in classifica, i punti conquistati e quelli da...
"Premessa: lungi da noi l’idea di portare sfiga. Eppure a questo punto del campionato, viste le partite mancanti, la posizione in classifica, i punti conquistati e quelli da conquistare, un pensierino al peggio l’hanno già fatto in molti. Normalmente se una squadra si rinforza, come ha fatto il Torino in questi anni, gli obiettivi diventano più facili da raggiungere, ma, attorno alla società granata, vige una sorta di misteriosa aura per cui il miglioramento della rosa è inversamente proporzionale ai risultati ottenuti. Insomma: sembra quasi che ogni anno diventi sempre più difficile salvarsi. Certo è che se questa stagione dovesse davvero finire male, si prospetterebbero tempi duri per i granata, perché Cairo si vedrebbe costretto a ricostruire tutto daccapo (un’altra volta), ma con introiti ancora minori rispetto a quelli attuali. Già, perché ultimamente le televisioni snobbano abbastanza la Serie B e considerato che buona parte delle entrate per le squadre arriva proprio dagli accordi commerciali con le piattaforme che trasmettono le partite, ecco che la situazione non si preannuncia rosea.
"La ricostruzione della squadra comincerebbe probabilmente dalla società: non sappiamo quanto due dirigenti del calibro di Foschi e Pederzoli accetterebbero volentieri di rimanere anche nella serie cadetta . Ci sarebbe il rischio di un’ennesima rivoluzione nei piani alti, la quinta in cinque anni. Si dovrebbe cercare un nuovo allenatore di sicuro affidamento, con cui magari tentare di aprire un ciclo, insieme a molti volti nuovi nello spogliatoio. Perché anche da questo punto di vista ci sarebbe l’ennesimo sconvolgimento. I calciatori più talentuosi e con mercato verrebbero verosimilmente ceduti, ma ovviamente a prezzi fortemente inflazionati rispetto al reale valore. Non sappiamo con certezza chi rimarrebbe e chi no, ma Bianchi, Rosina e Natali sembrerebbero alcuni dei candidati principali a lasciare la squadra. Per non parlare dei granata il cui destino è già incerto così: Abate, Dzemaili, Gasbarroni e Dellafiore. Non essendo per intero di proprietà del Torino questi quattro ragazzi rischierebbero di non essere riscattati o di finire in qualche altra squadra. D’altronde l’ha dichiarato proprio ieri il centrocampista svizzero che la retrocessione non è mai positiva per il curriculum di un giocatore.
"Si tratterebbe quindi anche di ricreare uno zoccolo duro nello spogliatoio. Un gruppo di giocatori in gamba con l’entusiasmo adatto per affrontare un campionato cadetto. Ma investendo oculatamente con un progetto ben preciso. Magari accettando anche un eventuale anno di transizione, pur di creare una base solida da cui ripartire.
© RIPRODUZIONE RISERVATA