"Un pareggio che davvero - questa volta - non può far vedere il bicchiere mezzo pieno: il Toro si ferma la Castellani - campo di Serie A, che resta maledetto per i granata, che non hanno mai vinto in Toscana - per 1-1, frenato dai propri limiti, dalla poco fortuna, e da quelle disattenzioni che ormai - alla 23° giornata - davvero non fanno più notizia.
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Empoli-Torino 1-1: tra la “maledizione Castellani” e quell’egoismo che non premia
L'analisi a mente fredda / Negli ultimi 45' la squadra si getta in avanti per cercare il gol, ma la sensazione è quella della ricerca della "gloria personale", più che di quella di squadra
"E pensare che la gara pareva diversa, dalle solite, almeno per spirito e tenacia: oltre alla consueta cattiveria agonistica che la squadra di Miha ha sempre mostrato nella prima frazione, ad Empoli il Toro pareva sin da subito più compatto ed ordinato, oltre che potenzialmente devastante in fase offensiva. Il gol di Belotti - nuovamente implacabile sottoporta - poteva incanalare la gara su binari giusti, ma la banalità di certe disattenzioni - come quella, appunto di Ajeti - in Serie A si pagano care, anche contro la quart'ultima della classe, e così al riposo il Toro ci va sull'1-1, punito da Pucciarelli, un attaccante tutt'altro che goleador.
"Nella ripresa il Toro si sfilaccia, si getta in avanti in maniera non sempre ordinata, e la sensazione prevalente è quella che ogni giocatore colga cercare gloria personale, anziché il risultato della squadra. Ecco, dunque, che Iago Falque e Ljajic sprecano un paio di ripartenze eccedendo in egoismo, ed è proprio quando uno squillo del serbo porta la calcio di rigore, che i nodi vengono al pettine: la "litigata" tra Iago e Belotti per chi debba battere il penalty è il preludio perfetto per l'inevitabile triste epilogo, con Skorupski si bravo ad intercettare il tentativo dello spagnolo, ma con un clima di fondo tutt'altro che sereno ad accompagnare (qui le parole in merito di Mihajlovic). Gli ultimi assalti non servono a niente, il Toro rischia anche qualcosa in ripartenza - come sempre - e alla fine si porta a casa un punto che davvero non vale nulla per classifica, e soprattutto - a questo punto - per il morale di una squadra la cui identità è messa in ogni partita- da due mesi a questa parte - allo sbaraglio più totale. E questo, davvero, è forse l'aspetto più preoccupante.
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