In occasione dell’amichevole contro il Como, abbiamo intervistato un grande ex che, per un problema al ginocchio, non scenderà in campo sabato. Stiamo parlando di Andrea Ardito. Una vera bandiera, un grande centrocampista che ha saputo condurre i Lariani ad una storica doppia promozione: in serie B nel campionato ’00-’01 e in serie A nella stagione successiva.
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Esclusiva / Andrea Ardito: ”Agostini è un giocatore da Toro”
In occasione dell’amichevole contro il Como, abbiamo intervistato un grande ex che, per un problema al ginocchio, non scenderà in campo sabato. Stiamo parlando di Andrea Ardito. Una vera bandiera, un grande...
Come è iniziata la sua avventura al Torino?''Ero stato acquistato durante l’era Giovannone (quella post fallimento, ndr), prima che il tutto passasse nelle mani di Cairo. A portarmi in granata fu Padovano che era stato con me a Como nel 2001. Mi ricordo che siamo partiti in 7-8 per Giaveno e poi firmai il 17 agosto. Fui uno dei primi acquisti assieme a Doudou. Quelle al Toro sono state due annate indimenticabili''.
In quei due anni chi furono i ‘compagnoni’ del gruppo?''I più scherzosi erano sicuramente Stellone, Rosina e Balestri. Per il resto eravamo davvero un gran gruppo, forse il più bello che abbia mai trovato in carriera. Nonostante fosse stato formato praticamente in una settimana eravamo più che compatti, eravamo dei veri amici. Credo che sia stato questo il segreto, il valore aggiunto che ci ha permesso di centrare la promozione. Tanti uomini veri che incarnavano lo spirito del Toro. Fu un’annata incredibile, neanche il Napoli di De Laurentiis riuscì a fare quello che abbiamo fatto noi''.
Provi a paragonare il ‘suo’ centrocampo, all’attuale reparto granata:''Ogni annata è differente ed ogni giocatore è diverso, partiamo da qui. Quando c'ero io, c'erano giocatori molto tecnici e fisicamente forti. Erano tutti giocatori di categoria. Quest'anno è praticamente uguale, stesso concetto. Chiaro l’allenatore è diverso ed è, forse, proprio questo il punto di forza del Torino. Il tecnico Ventura ha creato un gruppo unito e ha messo mano alla squadra. Si vede che dietro il Torino c’è una mano esperta che sa come affrontare le partite. Questo l'ho notato giocandoci contro quando ero a Lecce e lui allenava il Pisa. Al di là dell'individualità si vede che Ventura ci mette del suo. Il tandem con Petrachi, poi, credo sia uno dei binomi meglio assortiti''.
Agostini è un giocatore da Toro?''Conosco molto bene Agostini, perché abbiamo giocato assieme quando eravamo entrambi a Siena. È davvero forte, conosce la categoria e le presenze in serie A lo dimostrano. Sono certo che darà una mano al Torino, ha il carattere e le doti giuste per far parte del progetto granata''.
Come accoglierete il Torino in questa amichevole?''A Como c'è tanto entusiasmo, quest'anno abbiamo fatto amichevoli con squadre importanti come Tottenham, Inter e adesso anche il Toro. L'entusiasmo della piazza si avverte nell’aria. Qui i tifosi ci seguono, anche in trasferte impossibili. E anche per i granata del posto sarà un piacere. Purtroppo non potrò giocare a causa di un piccolo infortunio al ginocchio. Da una parte va bene perchè la sosta mi dà modo di recuperare, però perdo il match dell’ex. Peccato, sarò ad ogni modo contento di rivedere i miei vecchi compagni come Ogbonna, i vecchi magazzinieri e dirigenti. In generale sarà un piacere ritrovare i vecchi amici''.
Manolo Chirico
© RIPRODUZIONE RISERVATA
In occasione dell’amichevole contro il Como, abbiamo intervistato un grande ex che, per un problema al ginocchio, non scenderà in campo sabato. Stiamo parlando di Andrea Ardito. Una vera bandiera, un grande...
Come è iniziata la sua avventura al Torino?''Ero stato acquistato durante l’era Giovannone (quella post fallimento, ndr), prima che il tutto passasse nelle mani di Cairo. A portarmi in granata fu Padovano che era stato con me a Como nel 2001. Mi ricordo che siamo partiti in 7-8 per Giaveno e poi firmai il 17 agosto. Fui uno dei primi acquisti assieme a Doudou. Quelle al Toro sono state due annate indimenticabili''.
In quei due anni chi furono i ‘compagnoni’ del gruppo?''I più scherzosi erano sicuramente Stellone, Rosina e Balestri. Per il resto eravamo davvero un gran gruppo, forse il più bello che abbia mai trovato in carriera. Nonostante fosse stato formato praticamente in una settimana eravamo più che compatti, eravamo dei veri amici. Credo che sia stato questo il segreto, il valore aggiunto che ci ha permesso di centrare la promozione. Tanti uomini veri che incarnavano lo spirito del Toro. Fu un’annata incredibile, neanche il Napoli di De Laurentiis riuscì a fare quello che abbiamo fatto noi''.
Provi a paragonare il ‘suo’ centrocampo, all’attuale reparto granata:''Ogni annata è differente ed ogni giocatore è diverso, partiamo da qui. Quando c'ero io, c'erano giocatori molto tecnici e fisicamente forti. Erano tutti giocatori di categoria. Quest'anno è praticamente uguale, stesso concetto. Chiaro l’allenatore è diverso ed è, forse, proprio questo il punto di forza del Torino. Il tecnico Ventura ha creato un gruppo unito e ha messo mano alla squadra. Si vede che dietro il Torino c’è una mano esperta che sa come affrontare le partite. Questo l'ho notato giocandoci contro quando ero a Lecce e lui allenava il Pisa. Al di là dell'individualità si vede che Ventura ci mette del suo. Il tandem con Petrachi, poi, credo sia uno dei binomi meglio assortiti''.
Agostini è un giocatore da Toro?''Conosco molto bene Agostini, perché abbiamo giocato assieme quando eravamo entrambi a Siena. È davvero forte, conosce la categoria e le presenze in serie A lo dimostrano. Sono certo che darà una mano al Torino, ha il carattere e le doti giuste per far parte del progetto granata''.
Come accoglierete il Torino in questa amichevole?''A Como c'è tanto entusiasmo, quest'anno abbiamo fatto amichevoli con squadre importanti come Tottenham, Inter e adesso anche il Toro. L'entusiasmo della piazza si avverte nell’aria. Qui i tifosi ci seguono, anche in trasferte impossibili. E anche per i granata del posto sarà un piacere. Purtroppo non potrò giocare a causa di un piccolo infortunio al ginocchio. Da una parte va bene perchè la sosta mi dà modo di recuperare, però perdo il match dell’ex. Peccato, sarò ad ogni modo contento di rivedere i miei vecchi compagni come Ogbonna, i vecchi magazzinieri e dirigenti. In generale sarà un piacere ritrovare i vecchi amici''.
Manolo Chirico
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