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Eugenio Fascetti: “Toro senza qualità, Mazzarri non può fare miracoli”

Esclusiva / L'esperto mister, ex della panchina granata, è chiaro: "I granata giocano male, meritano questa classifica".

Marco Parella

Un Torino non brillante a Sassuolo riparte con la pareggite rischiando anche di tornare sotto la Mole a pancia vuota. È già finito l’”effetto Mazzarri” o il nuovo allenatore deve ancora prendere in mano le redini di questa squadra?

Abbiamo chiesto lumi sulla delicata situazione di un mister subentrante a uno dei grandi vecchi di questo mestiere. Trentuno anni in panchina, un curriculum chilometrico, capace di imprese epiche e con un po’ di granata rimastogli addosso, ché non guasta mai: Eugenio Fascetti analizza la situazione a modo suo, con poche, schiette parole. Mai banali.

Buongiorno mister. Dopo la prima uscita vincente di Mazzarri, domenica un passo indietro per il Torino ?

Il Toro non mi è piaciuto. Forse Mazzarri ha cambiato tipologia di preparazione fisica durante la sosta, perché ho visto i calciatori un po’ imballati.

Proprio Mazzarri nel post partita ha denunciato difficoltà “nell’uniformare la condizione fisica dei giocatori”. Una stoccata al lavoro di Mihajlovic?

Evidentemente non era soddisfatto della tenuta di alcuni dei suoi, ma non è stato molto corretto. Anche se lo pensi, meglio stare zitto.

Come giudica il cambio in panchina?

Mi sembra una cosa abbastanza normale: il presidente non era soddisfatto del rendimento. Ci stava in quel momento. Se sarà stata una scelta giusta o no ce lo dirà il tempo.

In base alla sua esperienza, come si entra in uno spogliatoio a stagione in corso?

Arrivare a metà stagione non è facile. Devi capire cosa hai in mano, le caratteristiche di ognuno dei giocatori, il carattere, se il gruppo è unito o c’è qualcuno che non va d’accordo con qualcun altro. Poi è importante capire se i ragazzi erano legati all’allenatore precedente e in questo caso mi pare in molti fossero dalla parte di Mihajlovic. L’esonero lo ha deciso Cairo da solo, per cui ci sono dinamiche interne molto delicate.

Come ci si conquista la fiducia in questi frangenti?

Lavorando bene, essendo corretti, cercando di non stravolgere il lavoro del predecessore.

Che opinione ha di Walter Mazzarri?

È uno che cura ogni cosa nei minimi particolari, non regala nulla. Le sue squadre non sono spettacolari, ma è bravo a non far giocare gli avversari e, soprattutto, sa sfruttare al meglio il materiale che ha a disposizione. Ma questo basterà?

Non è convinto di questo Toro?

Diciamo che non l’ho mai visto giocare bene nell’ultimo anno. Mi auguro, per il bene del Torino, che Mazzarri incida, ma l’allenatore conta fino a un certo punto. La qualità dei giocatori è quella che è, non credo possa fare tanto meglio di così. E un allenatore subentrante tante colpe non può averle.

Fine delle illusioni, quindi? Niente lotta per una qualificazione europea?

Mah, allenatori che fanno i miracoli io non ne conosco. Speriamo che Belotti torni in forma e dia il suo apporto che finora, per sfortuna, è mancato. Però credo che il Torino di oggi, posto più, posto meno, valga la sua classifica. Purtroppo, come in tutto il calcio italiano, manca qualità. Hanno tutti la mania dei giocatori fisici, che corrono a perdifiato e i giocatori tecnicamente bravi, se ci sono, non si fanno giocare.

E in questa Serie A povera di campioni veri, i granata non hanno speranze di lottare con le squadre che li precedono?

La Lazio ha qualità e si vedono i risultati. Dopo Juve e Napoli, sono loro i più forti. Le altre si giocano le coppe, per cui i posti sono pochi. Se arrivasse l’Europa League, per il Toro sarebbe un enorme successo.