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Europa League / Copenaghen-Torino, parla Ventura: “É un momento storico, ma vogliamo che sia un punto di partenza”

Verso Copenaghen-Torino / Segui con noi la conferenza stampa del tecnico Giampiero Ventura, alla viglia del match di Europa League

Redazione Toro News

"Alla vigilia della partita con il Copenaghen, il tecnico granata Giampiero Ventura si presenta in sala conferenze. La partita di domani sarà la più importante del "suo" Toro europeo: una vittoria contro il Copenaghen, infatti, garantirebbe ai granata di accedere ai sedicesimi di Europa League, alimentando il sogno europeo della squadra di Cairo.

L'aritmetica dice che il Torino ha il destino delle sue mani, ma terrete un occhio anche a quello che succede a Bruges? “Certo che no. In questi anni abbiamo sempre pensato a cosa fare e come farlo. Avevamo la qualificazione in mano nel match in casa col Bruges, avessimo vinto saremmo stati già qualificati. Ora siamo qui per prenderci la qualificazione con le nostre forza, senza pensare a ciò che fa il Bruges.”

Il Copenaghen è fuori dei giochi: questo vi avvantaggio? “Sentivo praticamente gli stessi discorsi prima dell'Helsinki e poi si è visto cosa è successo. Loro non regaleranno niente in casa propria. Dobbiamo vincere, il resto sono chiacchere. Ho rispetto per loro.”.

Quali sono i punti di forza del Copenaghen, vista la partita di andata? “In casa contro di loro abbiamo giocato una gran partita, come col Bruges, non mollando mai e creando fino all'ultimo occasioni su occasioni. Non penso molto a loro. Se noi giochiamo come in queste due partite, possiamo vincerla. Se invece giochiamo come con l'Helsinki fuori casa o la Sampdoria, avremo difficoltà. In questo senso sappiamo che molto dipende da noi.

L'utilizzo di Amauri può avere un significato? Vuoi giocare di più sui palloni alti? “Non penso, giocheremo come abbiamo sempre fatto, senza cambiare più di tanto”.

Hai tanti infortunati, è un problema per il Torino? “Non possiamo fermarci di fronte a questo; abbiamo una rosa adatta a vincere questa partita.

Solbakken ha già svelato la formazione di domani. Anche tu vuoi fare lo stesso? “Perché no? (ridendo). Dobbiamo ancora fare allenamento, vedremo come sono le condizioni dei ragazzi; dopo se volete vi dirò qualcosa di più!”

Le pessime condizioni del campo vi infastidiscono? “Non l'ho ancora visto, adesso magari è ancora coperto, lo vedremo domani. Comunque in questo momento c'è maltempo un po' ovunque, quindi era preventivabile.”

Pensi che un passaggio del turno stimolerebbe la società ad agire di più sul mercato? "Penso che ci vogliono dei rinforzi, ci vogliono a prescindere dal passaggio del turno. La società ha le idee chiare su queste"

"Siamo consapevoli che siamo a un punto importante per la storia del Torino: però vogliamo che questo sia solo un inizio. I giocatori sono consapevoli di poter fare qualcosa di storico, ma ripeto, deve essere un punto di partenza e non di arrivo".

In questa avventura europea siete riusciti a divertirvi? "Certo che sì, mi sono arrabbiato un po' solo a Helsinki... E' un motivo essere a questo punto dopo essere partiti passando per i campi della Serie B".

Dopo il gol col Palermo, Martinez è più disinvolto e più in fiducia? "Peres è arrivato che era un emerito sconosciuto. Poi dopo il derby per quattro giorni il suo nome era su tutti i giornali. Poi contro il Palermo ha giocato malissimo, quel Bruno non può giocare neppure in Serie B. Quello che dice la gente per i calciatori non deve contare: essere bravi vuol dire avere fiducia da soli nei propri mezzi, e avere continuità nelle prestazioni. Ci vuole grande partecipazione e non basta il colpo ad effetto, tutto qua"

Come spiegheresti a uno spettatore esterno il paradosso del Torino che è in corsa per passare il girone europeo ma fatica tanto in campionato? "Ho una teoria che rimane me, è difficile scendere nel dettaglio. A bocce ferme, quando avremo un momento di riposo, ognuno dirà il suo pensiero. Adesso però non è importante quello che diciamo ma quello che facciamo. Abbiamo fatto molte partite buone in cui abbiamo raccolto meno di quello che meritavamo (ad esempio con Verona e Sassuolo), aldilà del derby, in cui siamo andati vicino a rompere un tabù storico che dura da tantissimo. Vedendo la partita di ieri della Juventus, mi viene quasi da dire che abbiamo fatto meglio dell'Atletico Madrid... Abbiamo affrontato la capolista del Belgio, il Bruges, e quella italiana, la Juventus, e abbiamo rischiato di vincere. Ciò vuole dire che qualcosa di buono c'è".

Mister Ventura punta al primo posto o gli basta passare? "Io ho una voglia mattai di qualificarmi, il primo posto passa in secondo piano. Anzi, se passiamo il turno, preferirei affrontare una squadra fortissima. Perché questo mestiere per me è libidine, è motivazione. A quel punto mi piacerebbe dire: vediamo cosa sappiamo fare. Il Liverpool è in Europa League? So che la gente sogna, ma teniamo i piedi per terra..."