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Fabrizio Casazza

di Michele Ferrero

Approfitto della sosta per pubblicare integralmente una mail (e la relativa risposta) che ho ricevuto da Fabrizio Casazza, ex portiere del Torino nel periodo dal 96 al...

Redazione Toro News

"di Michele Ferrero

"Approfitto della sosta per pubblicare integralmente una mail (e la relativa risposta) che ho ricevuto da Fabrizio Casazza, ex portiere del Torino nel periodo dal 96 al 98. Un professionista che purtroppo non è riuscito, in quei difficili anni per il Toro, a cogliere con la maglia granata le soddisfazioni che probabilmente avrebbe meritato.L’idea di rendere giustizia a Fabrizio è stata mia, lui mi ha dato il permesso di rendere pubblica questa nostra comunicazione, avvenuta qualche settimana fa.

"Prima di rispondere ho controllato il Guerin Sportivo n. 26 dell’anno 1997 e confermo che Casazza, con 6.69, era il portiere con la media volto più alta della serie B, ed era nono nella graduatoria assoluta di tutti i giocatori, guidata da Nicola Ventola, allora attaccante del Bari. Anche l’anno seguente, malgrado 7 sole presenze con 15 gol subiti, la sua media (6.07) era sopra la sufficienza. Possiamo pertanto affermare con sicurezza che il problema del Toro di quei tempi non era il portiere. Del resto, ricordando chi erano i dirigenti (prima Calleri poi i Genovesi) ne avevamo più che un sospetto.

"Caro Fabrizio,ti ringrazio di avermi scritto, e di aver spiegato il tuo punto di vista su quelle sfortunate stagioni 96/97 e 97/98. Che furono per te le grandi delusioni di una carriera comunque più che rispettabile e che purtroppo anche noi del Toro ricordiamo come le peggiori della nostra storia.Sicuramente anche la tua persona, oltre che il portiere, merita rispetto, e ti chiedo scusa se quell’articolo su Abbiati, che ti ha chiamato in causa assieme ad altri portieri che al Toro non hanno reso, ti ha ferito. Non era assolutamente mia intenzione denigrare, ma solo fare una battuta spiritosa. La tua lettera garbata ed appassionata mi ha insegnato che dovrò stare più attento, perché dietro un giudizio su un giocatore c’è sempre un uomo che potrebbe rimanerci male. Scusami ancora. Tra l’altro io non sono un giornalista, ma un semplice tifoso che cerca di approfondire per Toronews qualche tema tecnico. Non avendo raggiunto sul campo le categorie professionistiche, ho la massima considerazione per chi invece ha saputo meritarsele con il talento e con il lavoro. Come nel tuo caso.Tutto è relativo comunque, e tu stesso concordi che al Toro il ricordo che hai lasciato non è dei migliori, così come quello di Biato e Doardo, in quello stesso sfortunato periodo. Tu mi hai spiegato le motivazioni, che sono valide e credibili. Del resto, in qualunque situazione della vita, il fattore umano condiziona il rendimento sul lavoro, e tu l’hai dimostrato parando bene anche con le maglie di Verona, Venezia e Sampdoria. Mi dispiace che sia successo quell’episodio proprio al Toro, la cui tifoseria appassionata a volte sbaglia per troppo amore. In ogni caso sai bene che litigare con il pubblico è un errore che ai professionisti è sempre sconsigliato, anche nei casi in cui dovessero avere ragione. Il presupposto è che il pubblico paga ed ha quindi il diritto di criticare, e gli Ultras, che praticano il tifo in modo più intenso dei normali tifosi, si rendono portavoce degli umori dell’intera piazza. In qualche caso possono sbagliare, ma tante volte hanno ragione: la maggioranza dei tifosi non ha il coraggio di assumersi onori ed oneri che solo gli Ultras sono disposti ad accollarsi, spesso a fronte di sacrifici non indifferenti. Non appartengo a loro ma li sostengo: sono sempre presenti, su tutti i campi d’Italia, ed anche (anzi soprattutto) a loro possono capitare situazioni nelle quali si può perdere la calma. Come successe a te contro l’Empoli e poi a Orbassano. Fa parte della natura umana, sono cose che possono capitare a chiunque, senza che sia lecito dubitare della buona fede di entrambe le parti. Anche a Pastine (a Lucca) accadde di avere un battibecco con gli Ultras, poi chiarito come nel tuo caso. Ovvio che i tuoi compagni dell’epoca non ti aiutarono, e questo complicò la situazione, ma in casi come questi quasi tutti i giocatori preferiscono non schierarsi, proprio perché sono professionisti in carriera, oltre che uomini.Al di là di questo singolo episodio, la valutazione ed il ricordo di un giocatore da parte di una tifoseria dipende anche dalla storia e dal prestigio della squadra che rappresentano. Purtroppo tutto è relativo: è vero che alla luce delle attenuanti e dei fatti che mi fai notare, meriteresti di essere meglio stimato dal pubblico granata, ma è anche vero che al Toro subito dopo di te è arrivato Bucci, un portiere giunto alle soglie della nazionale e che ancor oggi gioca titolare in serie A nel Parma. Un grosso nome, specialmente all’epoca. Così come immediatamente prima di te la porta granata è stata difesa da grandi personaggi come Giovanni Galli e Marchegiani: logico che per noi tifosi del Toro abituarsi a Pastine, Biato, Doardo o Casazza non sia stato facile. Senza nulla togliere a tutti questi seri professionisti. E’ una cosa che ovviamente è successa anche in tutti gli altri ruoli: tu hai giocato con Rocco, Nunziata, Lombardini ed Ipoua, non con Pulici, Graziani, Martin Vazquez eccetera. E’ normale fare paragoni, ed è anche una caratteristica particolare di noi tifosi del Toro, che abbiamo ricordi di un passato prestigioso, senza troppe possibilità di riviverlo nel presente. Quindi capisco bene il tuo punto di vista, al tempo stesso cerca anche tu di capire il nostro: mi sento di dirti che il disagio della piazza granata di quel periodo, poi durato dieci lunghi anni, non dipendeva da te in particolare, ma era frutto del momento assai frustrante della squadra, che tu giustamente hai raccontato e spiegato. Pavarese sarà anche stato gentile con te, ma i dirigenti sopra di lui hanno tenuto il Toro in ostaggio per tre anni, quelli dopo di lui lo hanno fatto addirittura fallire.Io ti ringrazio (sul piano personale ed umano) per avermi scritto, e di avermi accordato il permesso di riportare sul sito la tua bellissima ed appassionata mail. Te l’ho proposto per fare in modo che i tifosi possano ricordare Fabrizio Casazza come uno sportivo ed uomo vero, che ha onorato la maglia granata e che merita pertanto tutto il nostro rispetto. Il mio l’avrai sempre.