Dopo i 10 gol incassati dal Napoli lo scorso campionato, il Torino torna ad affrontare una delle più titolate pretendenti allo scudetto. Momento particolare per entrambe le compagini, con i granata galvanizzati dai tre punti dell’Olimpico e gli uomini di Sarri apparsi ultimamente un po’ scarichi fisicamente e in termini realizzativi. Abbiamo chiesto un’analisi del match ad Andrea Falco, giornalista di Radio Crc (www.gonfialarete.com), nota emittente napoletana che segue giornalmente le vicissitudini della società di Aurelio De Laurentiis.
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Falco (Radio Crc): “Mihajlovic non è un valore aggiunto per il Toro”
Esclusiva / Il giornalista partenopeo sulla sfida di sabato prossimo: "Il Napoli lo batti se lo lasci solo crossare"
Buongiorno Andrea. Che Napoli devono aspettarsi Belotti e compagni?
Il Napoli è in difficoltà, inutile negarlo. Non so se parlare di crisi, ma è evidente che nelle ultime giornate sia una squadra spuntata, senza quelle risorse offensive che ne hanno decretato la fortuna fin dall’arrivo di Sarri. La perdita di Ghoulam è stata sottovalutata, ma i numeri dicono che senza il terzino sono arrivati solo 3 gol in 5 partite, di cui solo 2 su azione. Poi c’è un chiaro problema di brillantezza negli uomini migliori a causa di un turnover praticamente inesistente. Sarri ha delle responsabilità per non aver fatto ruotare gli uomini: giocano gli stessi da tre mesi, ormai Callejon è la controfigura di se stesso e in panchina marcisce uno come Rog, nazionale croato.
Qualche attenuante però a Sarri possiamo concederla. L’infortunio di Milik, per esempio.
Sì, quello ha complicato le cose e c’è da dire che qualche colpa è da imputare anche alla società. In estate qualcosa in più si poteva fare, perché se oggi Sarri si gira verso la panchina per sostituire Mertens trova Giaccherini, uno datato e fuori ruolo, e Ounas, un prospetto interessante, ma ancora molto acerbo.
A proposito di gente in panchina, da quelle parti c’è ancora un Maksimovic sempre meno parte del progetto. Come mai?
Maksimovic è il terzo acquisto più dispendioso della storia del Napoli dopo Higuain e Milik. È costato a De Laurentiis 25 milioni: per farvi capire, Cavani fu pagato 17. Per Sarri lui è il quarto centrale di difesa per due posti. Albiol e Koulibaly sono una coppia che dà ampie garanzie, poi c’è Chiriches, che il mister reputa più adatto alla sua idea di calcio. Per cui è lecito che un quarto difensore giochi così poco, non è normale che sia una riserva da 25 milioni. In radio è una delle cose che ci chiedono tutt’oggi più spesso. Ogni volta che il Napoli perde, qualcuno salta fuori e domanda “Perché non ha giocato Maksimovic?”, come se fosse il salvatore della patria…
Uno che la panchina sembra invece averla abbandonata con successo è Mirko Valdifiori. Le ultime due vittorie del Torino sono arrivate con lui in campo. Coincidenza?
A Napoli, pur essendo un pupillo dell’allenatore, non ha avuto fortuna, per usare un eufemismo. Gli riconosco comunque la capacità di verticalizzare e dare fluidità al gioco. In un calcio come quello del Toro può essere molto utile per ribaltare velocemente il fronte offensivo. Ovviamente il suo impiego ti toglie qualcosa a livello di filtro.
Sarà anche la sfida tra due bomber spuntati come Mertens e Belotti…
Due attaccanti strepitosi che non segnano più. Belotti ha avuto problemi fisici, ma sono certo che ricomincerà a fare il suo quanto prima. Mertens patisce un eccesso di utilizzo e il fatto di essere un centravanti atipico in un meccanismo talmente particolare che basta pochissimo per farlo diventare sterile in zona gol.
Che Torino si aspetta Sarri, secondo te?
Il Napoli non si aspetta un avversario che faccia le barricate e questa cosa, in effetti, potrebbe essere un vantaggio per i partenopei che, complice il momento, contro difese molto chiuse fanno fatica. Il Napoli si mette in difficoltà o andandolo a pressare altissimi oppure tenendo il baricentro molto basso. Eventuali vie di mezzo invece potrebbero favorirlo. I numeri dell’attacco del Napoli non possono restare questi a lungo, per cui credo si possa sbloccare qualcosa sabato, ma anche il Torino là davanti può fare male a quella che è attualmente la miglior difesa del campionato.
Come si batte il Napoli?
Lo hanno mostrato a tutti Chievo, Juventus e Fiorentina: facendo grande densità in mezzo al campo per negare la possibilità di quelle combinazioni strette tra Insigne, Mertens e Hamsik. Stringi molto la squadra e lasci al Napoli gli esterni, consapevole del fatto che, in primis, Mario Rui e Hysaj non sono propriamente dei gran crossatori e, soprattutto, la palla alta a chi la dai in mezzo? Insigne, Mertens o Callejon non hanno le caratteristiche per spuntarla nel gioco aereo. Il Napoli soffre molto queste contromisure.
Come giudichi il lavoro svolto da Mihajlovic dal suo arrivo a Torino?
Lui è un motivatore, più che un allenatore. Lavora molto sull’atteggiamento in campo e tralascia un po’ la parte tattica. Per quanto io lo stimi (era stato anche accostato alla panchina del Napoli prima dell’arrivo di Sarri), penso che il salto di qualità tanto atteso dal punto di vista tattico lui non lo abbia mai fatto. Credo che in questo momento Mihajlovic non sia un valore aggiunto per il Toro, non so se addirittura può essere considerato un malus. Mi resta la sensazione che, con un allenatore diverso da lui, il Torino avrebbe potuto avere qualche punto in più, sia quest’anno che durante la scorsa stagione.
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