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Fasce camaleontiche per necessità

di Andrea Ferrini

 

Nonostante a fine mercato qualcuno reputasse quasi eccessiva la presenza in rosa di ben sei esterni offensivi, tale abbondanza si è presto rivelata provvidenziale. Ben cinque delle...

Redazione Toro News

di Andrea Ferrini

Nonostante a fine mercato qualcuno reputasse quasi eccessiva la presenza in rosa di ben sei esterni offensivi, tale abbondanza si è presto rivelata provvidenziale. Ben cinque delle sei ali granata infatti sono rimaste vittime di infortuni più o meno gravi che li hanno costretti a stop tutt’altro che trascurabili.

Il solo Stevanovic resiste stoicamente e incarna, fino ad oggi, l’unico punto di riferimento per le fasce. Le corsie laterali sono senza dubbio il reparto che, per necessità, ha visto i maggiori cambiamenti nel corso di questa prima parte di stagione, senza di fatto assicurare né stabilità né costanza d’interpreti.

Ventura ha dovuto presto adattarsi complici il grave infortunio occorso a Guberti (il quale "Non vede l'ora di tornare"), la lungodegenza di Pagano, gli stop di Verdi e Odu (entrambi in fase di reintegro), e per ultima l’assenza forzata di Surraco.

Ai sei papabili titolari di inizio stagione si sono quindi aggiunti prima Antenucci, il quale si è disimpegnato egregiamente anche sulla fascia senza rivivere “l’incubo-fuoriruolo” che fa venire i brividi a Sgrigna ancora oggi, e poi D’Ambrosio, la cui duttilità si è rivelata fondamentale in un momento di crisi e penuria di giocatori.

Proprio Danilo ci collega ai terzini, altro ruolo caratterizzato dalla frequente alternanza dei nomi. Se, col passare delle giornate, i titolari designati paiono essere Darmian a destra e Parisi a sinistra, ora bisogna fare i conti con l’infortunio del primo e con le prestazioni del secondo, tutt’altro che in gradi di garantirgli la totale inamovibilità: Zavagno scalpita e intende farsi trovare pronto alla prima occasione utile.

Se le fasce sono camaleontiche per necessità, la spina dorsale granata pare essere più salda e definita. Coppola è in crescita dopo una partenza incerta; Ogbonna viene affiancato alternativamente da Glik e Di Cesare, con il polacco spesso in pole; al centro Basha e Iori si sono conquistati il posto grazie a ottime prestazioni, in attesa di ridisporre di Suciu e Vives al meglio della forma fisica. In attacco si sa, spazio alla fantasia e ai più in forma.