L’ultima giornata di campionato è stata ricca di episodi: il derby milanese vinto dall’Inter, con gol d’apertura milanista a firma di Ronaldo, il Toro è tornato a vincere grazie al super gol di Rosina, ma è a Palermo, dov’era di scena la Fiorentina, che si sono consumate le polemiche più roventi.
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Fermare l’azione o proseguire?
L’ultima giornata di campionato è stata ricca di episodi: il derby milanese vinto dall’Inter, con gol d’apertura milanista a firma di Ronaldo, il Toro è tornato a vincere grazie al super gol di Rosina, ma...
"Il fatto: Adrian Mutu s’invola verso l’area avversaria mentre Guana resta a terra vittima di un leggero guaio muscolare. L’azione prosegue, il centravanti rumeno salta un paio d’avversari e poi beffa Fontana infilandolo nel sette. Qui si scatena l’ira di Guidolin, che se la prende con Prandelli perché non ha fermato il suo giocatore e viene espulso. Il Palermo riuscirà a pareggiare con un gol spettacolare del giovane Cavani, ma Guidolin monopolizza le telecamere a fine gara continuando ad inveire contro il collega viola. Nella serata di lunedì l’ufficio stampa della Fiorentina ha chiesto pubblicamente le scuse al tecnico rosanero, il quale ha subito reso noto che pronuncerebbe le stesse parole.
"La maggioranza degli addetti ai lavori però si è schierata dalla parte di Mutu, per primo ha parlato Renzo Ulivieri, presidente dell’Associazione Allenatori: “Si è discusso la settimana scorsa e si è deciso che non è giusto fermarsi ogni momento spezzettando le partite. Deciderà l’arbitro quando è necessario, a meno che il caso non sia particolarmente grave”. Quando succedono eventi simili dovrebbe intervenire il buonsenso, ma si sa che alla fine vincono sempre i furbi, che nel calcio non mancano affatto, così si allontana sempre più dal rettangolo verde il rispetto e la lealtà. Ma il calcio è anche fatto da episodi e sono proprio quelli che decidono i risultati. Paolo Pulici in una sua recente intervista ricordò una frase che Nereo Rocco gli diceva spesso per dargli carica sotto rete: “Ricordati che se il portiere muore mentre tu fai gol prima l’arbitro convalida la tua rete e poi chiama la barella”. Il “paron” era un personaggio colorito, ma saggio e le sue teorie ancora oggi trovano molti proseliti. Il calcio deve dare dei messaggi positivi, ma rimane sempre uno sport dove conta l’astuzia, il gesto tecnico e un po’ di fortuna.
"Mutu è vero, poteva buttare via la palla per far soccorrere l’avversario, in realtà “lo zingarello” come l’ha definito Zamparini, presidente del Palermo, ha solo applicato la regola. Guidolin pretendeva da Prandelli la “restituzione” del gol, ma lui stesso si è dimenticato che il suo Palermo segnò con Amauri nel derby dell’andata contro il Catania con Biso a terra, così successe a Livorno con Morrone infortunato. Dunque viene da dire da che pulpito arriva la predica. Ha detto bene Roberto Beccantini nel suo Punto su La Stampa: “La lealtà è una merce difficile da gestire. L’immagine di Guana che barcolla costituisce, però, il limite estremo della disputa: come ha fatto Mutu a non accorgersene? A furia di gridare al lupo al lupo, nessuno si fida più di nessuno”.
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