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Ferrara-Maresca, amici mai

I ricordi dei tifosi restano indelebilmente legati alle maglie e agli episodi, più che alle persone. Ecco perché per il Toro ritrovare domenica sulla propria strada Ciro Ferrara ed Enzo Maresca ha il sapore di un amarcord dal...

Federico Danesi

I ricordi dei tifosi restano indelebilmente legati alle maglie e agli episodi, più che alle persone. Ecco perché per il Toro ritrovare domenica sulla propria strada Ciro Ferrara ed Enzo Maresca ha il sapore di un amarcord dal gusto agrodolce, ché entrambi rappresentano sportivamente parlando la doppia faccia del peggio che significhi vestire di bianconero per quelli che invece vedono il mondo tinto solo di granata.Ciro simbolo - Ferrara è un emblema, quello di una Juve che dal ’94 in poi, ossia da quando lui è arrivato lasciando Napoli, ha vinto tutto. Persino troppo per chi invece in quegli anni ha dovuto spesso ingoiare bocconi amari. Poco importa che lui si sia spesso comportato da signore, anche nei derby. Quella era una squadra odiata dai più, come lo sono soltanto quelle molto vincenti e altrettanto chiacchierate. E così nessun tifoso del Toro si è strappato le vesti quando la prima vera esperienza dello scugnizzo in panchina si è conclusa con l’esonero anche se ora si sta lentamente ricostruendo una carriera.Enzo e le corna - Scugnizzo, ancorché salernitano, lo è pure Enzo Maresca. La sua prima stagione vera in maglia Juve avrebbe potuto anche passare sotto silenzio se non fosse stato per quel derby: era il 24 febbraio 2002 e il Toro di rimonta era passato avanti con Ferrante e Cauet, dopo un rosso mancato per Zambrotta autore di un fallo da dietro. Poi, quasi alla fine, ecco la zuccata di Maresca e quell’esultanza bambinesca, ad imitare quello che invece Marco Ferrante faceva regolarmente dopo ogni rete sotto la curva. Quelle corna che non gli appartenevano, quella provocazione alla panchina granata, fin troppo elegante nel non raccogliere, quel suo non chiedere mai scusa nonostante siano passati gli anni e soprattutto lui ormai sia più legato alla Spagna che alla Juve. Tutto questo è rimasto scolpito, poco importa che siano passati due lustri.E ora la rivincita - Così domenica, ancora prima del calcio d’inizio, sarà facile immaginare a chi i tifosi del Toro rivolgeranno i loro cori di scherno, le loro invettive verbali (meglio limitarsi a quelle). Due come Ferrara e Maresca, mai amati da nessuno anche se oggi vestono altre casacche. Perché i ricordi rimangono, specie quando fanno male.

Federico Danesi