Esattamente un mese e mezzo fa, dopo la sconfitta subita sul non impossibile campo di Pescara, il Verona scendeva al dodicesimo posto in classifica, ed in quel momento era difficile presagire per gli scaligeri qualcosa in più di un anonimo campionato di metà classifica. Non una prospettiva esaltante, specie dopo aver sfiorato i playoff la scorsa stagione. Ed invece è proprio da quel momento che i gialloblù hanno iniziato a cambiare marcia: infatti nei successivi otto incontri sono arrivati quattro pareggi ed altrettante vittorie, l'ultima delle quali nel derby di ieri contro il Vicenza di Camolese, e la scalata fino ad un quarto posto che lascia nuovamente spazio ai sogni di gloria.
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Ficcadenti, un ex in ascesa
Esattamente un mese e mezzo fa, dopo la sconfitta subita sul non impossibile campo di Pescara, il Verona scendeva al dodicesimo posto in classifica, ed in quel momento era difficile presagire per gli scaligeri qualcosa in...
Squadra in grande salute sia fisica che psicologica dunque, quella allenata da Massimo Ficcadenti, che anche si questa stagione si sta dimostrando tecnico molto preparato. L'ex giocatore granata si affida ad un modulo sulla carta decisamente offensivo: il Verona gioca infatti con un classico 4-3-3, col tridente tutto velocità Adailton-Iunco-Rantier ed un centrocampo di prim'ordine basato sul talento, le geometrie e l'esperienza di Italiano e Mazzola, coadiuvati dall'ex triestino Munari. Il turnover questo sconosciuto, si potrebbe dire, dato che dalla cintola in su questa è la formazione titolare scaligera da ben sei partite consecutive. Qualche cambiamento si è visto invece nel reparto difensivo, dove Ficcadenti dispone di giocatori molto versatili: la coppia centrale è solitamente formata da Biasi e Gervasoni, con Cassani a destra e Teodorani a sinistra, ma Bonomi ed il match winner di ieri Turati costituiscono valide alternative. In porta c'è Pegolo, prodotto del vivaio, alla sua quarta stagione da titolare.
Tuttavia, a dispetto di uno schieramento tattico spregiudicato solo in apparenza, il Verona è soprattutto una squadra molto solida dal punto di vista difensivo, come testimoniano i numeri, peraltro molto simili a quelli del Toro: 16 gol fatti ed 8 subiti, uno in più dei ragazzi di De Biasi in entrambe le categorie. Il limite dal punto di vista offensivo risiede nel fatto che a segnare è quasi sempre lo stesso giocatore: Martins Bolzan Adailton, ventottene brasiliano ormai assurto al ruolo di vera e propria istituzione per i tifosi scaligeri. Al suo settimo anno in gialloblù, il guizzante bomber arrivato nel '98 dal Paris St. Germain sta vivendo il miglior momento della sua carriera, dato che nelle precedetti sei stagioni non aveva mai superato le 9 reti totali: esattamente quante ne ha messe a segno finora, ben oltre il 50% del fatturato totale del suo team.
Pressoché nullo il contributo delle altre punte, ma solo in termini di reti segnate, dato che è proprio il grande movimento del talentuoso Antimo Iunco e del francese ex Albinoleffe Julien Rantier che permette al Verona di allargare le maglie delle difese avversarie, creando così spazio per Adailton. Aspettiamoci dunque un avversario che gioca quasi esclusivamente palla a terra, con ripartenze veloci alla costante ricerca della profondità e di tre attaccanti che fanno della rapidità la loro arma principale. Per una strategia diversa c'è pronto in panchina Sforzini, attaccante molto forte fisicamente e bravissimo nel gioco aereo.
Andrea Rosselli
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